(Reuters Health) – “L’alterazione della microarchitettura ossea, in particolare a livello della struttura trabecolare del radio, può aiutare a predire le fratture nelle donne in post-menopausa”. È la conclusione dello studio OFELY, a cui sono arrivati ricercatori dell’INSERUM UMR 1033 e dell’Università di Lione, in Francia, coordinati da
Elisabeth Sornay-Rendu.
Lo studio
Nel lavoro prospettico, pubblicato dal
Journal of Bone and Mineral Research, i ricercatori francesi hanno studiato, su 589 donne in post-menopausa, il modo di prevedere le fratture tramite tomografia computerizzata quantitativa periferica ad alta risoluzione (HR-pQCT), che consente di esaminare in modo tridimensionale la microarchitettura ossea delle strutture corticali e trabecolari della porzione distale di tibia e radio.
Durante un follow-up medio di 4,9 anni, 135 donne sono state interessate da almeno una nuova frattura dovuta a fragilità, incluse 81 che hanno subito una frattura importante dovuta a osteoporosi. Le donne che avevano subito fratture erano quelle che presentavano anche un significativo deterioramento a livello della microarchitettura ossea.
E anche dopo aver aggiustato il dato sulla base dei risultati dell’esame di densitometria ossea e del Fracture Risk Assessment Tool (FRAX), il risultato non cambiava. “Questa tecnica può aiutare a identificare le donne ad alto rischio, che non sono adeguatamente diagnosticate attraverso la densità ossea, per avviare un adeguato intervento terapeutico”, concludono gli autori.
Fonte: Journal Bone and Mineral Research
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)