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QS Edizioni - mercoledì 3 luglio 2024

Scienza e Farmaci

Lotta all’antibiotico resistenza. Troppe le differenze tra Regione e Regione. In Veneto manca un coordinamento regionale

immagine 7 aprile - L’Italia è così profondamente divisa da indurre l’Ecdc a bocciare le difformità del sistema. È quanto emerso dall’evento “Stato dell’arte dell’antimicrobial stewardship: esperienze regionali a confronto” organizzati a Milano e Roma con il supporto non condizionato di Msd. Concia (Univ. Verona): “Troppe iniziative singole, manca coordinamento regionale e nazionale”. IL VIDEO
Il fenomeno dell’antibiotico resistenza, che vede il nostro Paese tra i primi tre Stati in Europa con percentuali di resistenza più elevati, dopo Grecia e Turchia, è avvertito in maniera differente tra Regione e Regione. Le differenze tra le varie realtà locali e le problematicità relative al fenomeno dell’antibiotico resistenza sono state al centro dell’evento “Stato dell’arte dell’antimicrobial stewardship: esperienze regionali a confronto” organizzato a Milano e Roma con il supporto non condizionato di Msd. Un evento che ha visto il confronto tra istituzioni, clinici, microbiologi e manager della salute a livello regionale per individuare percorsi condivisi per lo sviluppo di modelli virtuosi.
 
La situazione infettivologica veneta non è brillante, ha sostenuto Ettore Concia dell’Università di Verona che non nasconde il suo pessimismo. “Gli infettivologi sono pochi e anche gli organici sono estremamente ridotti” ha detto questo a causa della mancanza di risorse. “In Veneto – ha detto – ci sono ottime iniziative singole, non coordinate a livello regionale né ministeriale. Siamo quindi, sia a livello nazionale sia regionale, all’anno zero, dopo che la situazione è ormai gravissima. Sono assolutamente pessimista nell’immediato, spero che a livello centrale, regionale qualcosa cambi ma ho molti dubbi al riguardo”.
7 aprile 2017
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