“L’impegno per combattere le malattie rare è stato, negli anni, crescente. I risultati raggiunti finora sono incoraggianti". Ne è convinto il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, che intervenendo stamani alla presentazione del uovo sito
www.malatirari.it, finanziato con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha presentato i principali dati di questo impegno. "In Italia, secondo i dati Aifa, le sperimentazioni cliniche con almeno un medicinale orfano sono più che triplicate dal 2004 al 2009, passando da 17 a 61”. Ancora, "da un’indagine Farmindustria risulta che 30 aziende operanti in Italia hanno 63 progetti in sviluppo di molecole che hanno ottenuto la designazione di farmaco orfano dall’Ema o dalla Fda. Bisogna inoltre aggiungere – ha precisato Scaccabarozzi – che il nostro Paese, con 10,4 pubblicazioni su 100 dedicate alle malattie rare, ha l’indice di specializzazione più elevato al mondo”.
La situazione, però, non è del tutto luminosa, perché, come spiegato dal presidente di Farmindustria, la situazione attuale presenta diverse zone d’ombra e criticità. “Per noi non è facile confrontarci con 21 diversi Sistemi sanitari e la loro burocrazia", ha puntualizzato. "In Italia il 90% della ricerca è sostenuta dall’industria farmaceutica, ma i costi per arrivare ad un nuovo singolo farmaco possono raggiungere anche un miliardo e trecento milioni di dollari”. “Oggi siamo costretti a chiederci – ha concluso Scaccabarozzi – se tutto questo potrà continuare ad essere sostenibile in un Paese nel quale il farmaco è recepito solo come un costo e dove viene anteposta l’appropriatezza economica a quella terapeutica. Il farmaco e la ricerca non sono solo un costo da tagliare, ma sono un valori da preservare e possibili volani di sviluppo per il Paese”.
G.R.