Gli italiani sono sempre più amanti della nutraceutica. In soli due anni, dal 2014 al 2016, il mercato degli integratori a base di principi nutrienti contenuti negli alimenti, ha guadagnato 7,4 punti percentuali. Tra i Paesi europei, l’Italia si colloca al primo posto per spesa pro capite per prodotti nutraceutici: in media ogni italiano spende 41 euro all’anno. Seguono Austria e Belgio, con 33 euro pro capite. A chiudere la classifica c’è la Francia con una spesa di 12 euro per cittadino.
I dati sono di QuintilesIMS Italia e sono stati presentati oggi da
Filippo Boschetti, Head of Marketing, Strategy & Innovation – Consumer Health di QuintilesIMS Italia, durante Nutra Days, l'evento a cura di Cum Grano Salis, dedicato al mondo dell'integrazione alimentare.
Benché il mercato Consumer Health segni una perdita dell' 1%, paragonando i dati del 2016 a quelli del 2015, il segmento della nutraceutica continua a trainare tutto il settore, soprattutto grazie ai multivitaminici, con una crescita media del 7,3% in 3 anni, agli integratori gastro-intestinali con un +6,9% e agli integratori cardiovascolari con un aumento del 10,5%.
Sempre più utilizzati anche quelli per il sistema urinario, +7,9%, e i ricostituenti con 5,6 punti percentuali in più. Solo queste 5 categorie di nutraceutici occupano oltre il 70% del totale del mercato e continuano ad aumentare in media del 7,6%.
Tra i fattori di crescita, primo fra tutti è l’innovazione: solo tra il 2015 e il 2016 i lanci di nuovi prodotti hanno portato un incasso nei vari punti vendita di circa 230 milioni di euro.
Secondo le rilevazioni di QuintilesIMS Italia, i prodotti nutraceutici crescono anche grazie alla sempre maggior raccomandazione da parte dei medici. Pediatri e ginecologi sono tra gli specialisti che maggiormente consigliano questo tipo di prodotti ai propri pazienti, e il 90% dei medici generici dichiara di consigliare food supplement nella pratica quotidiana.
“Il mercato della nutraceutica rappresenta ormai un driver di crescita per tutto il mercato Consumer Health. Ne è la prova – ha concluso Boschetti - anche l’attenzione sempre crescente che le farmacie stanno dando a questo segmento di mercato, su cui oggi moltissimi farmacisti hanno deciso di puntare come leva di crescita per il proprio business”.