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QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Farmaci per l’ipertrofia prostatica legati al rischio di disturbi mentali

di Andrew M. Seaman
immagine 22 marzo - li inibitori della 5-alfa-reduttasi, finasteride e dutasteride, due farmaci utilizzati per il trattamento della perdita dei capelli e per l’ipertrofia prostatica benigna (BPH), appaiono legati ad un modesto aumento del rischio di disturbi mentali e disfunzione erettile.
(Reuters Health) - I famaci, finasteride e dutasteride, sono inibitori della 5-alfa-riduttasi (5ARIs), una classe di agenti che negli ultimi anni sono spesso nel mirino delle autorità deputate alla regolamentazione dei farmaci negli Stati Uniti e in Canada a causa di un possibile collegamento con problemi di salute mentale.
 
Il primo studio
Comunemente molto usati dagli urologi questi farmaci mancano di studi approfonditi su questo tema, e per questo Blayne Welk, della Western University e dell’Institute for Clinical Evaluative Sciences in Ontario e colleghi hanno analizzato i dati di 93.197 uomini che avevano almeno 66 anni quando hanno ricevuto le prescrizioni per 5ARIs tra il 2003 e il 2013, più altri 93.197 uomini, sempre over 66, che non avevano mai ricevuto una prescrizione per un 5ARI.
 
In primo luogo i ricercatori hanno complessivamente evidenziato che l'utilizzo di 5ARI non era sostanzialmente legato ad un aumentato rischio di suicidio, come hanno segnalato nel loro articolo su JAMA Internal Medicine. Tuttavia si è visto che nei primi 8 mesi di trattamento, gli uomini che assumevano 5ARIs mostravano un rischio dell’88% più elevato di compiere atti di autolesionismo; e tale rischio non si estendeva oltre i 18 mesi. Inoltre chi aveva assunto 5ARI mostrava anche un rischio del 94% più elevato di depressione nei primi 18 mesi, rispetto agli uomini che non utilizzavano questi farmaci. Superati ii 18 mesi, l'aumento del rischio di depressione è sceso al 22%. Va segnalato che il tipo di 5ARI utilizzato non sembrava alterare in modo significativo i risultati. In ogni caso, Welk ha tenuto a precisare che il rischio reale di depressione e autolesionismo erano molto bassi e che sarebbero necessari ulteriori studi di lunga durata e altrettanto ampia campionatura.
 
Un altro studio
Sempre a proposito di 5ARIs, in uno studio separato dal precedente e pubblicato dal Peer Reviewed Journal è stato valutato un altro effetto collaterale indesiderato che desta preoccupazioni tra gli urologi: la disfunzione erettile. In questo studio Tina Kiguradze e William Temps della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago e colleghi hanno scoperto che quando la disfunzione erettile si verificava negli uomini che assumevano 5ARIs per almeno 180 giorni, il problema durava per almeno altri 90 giorni dopo la sospensione del farmaco. Invece quando la disfunzione erettile si verificava in uomini che hanno assunto i farmaci per periodi più brevi, questa si risolveva più velocemente. Secondo altri autori è probabile che attualmente almeno il 5% degli uomini che assumono 5ARIs stiano sperimentando il problema della disfunzione erettile. E non è chiaro in quanti uomini che smettono il trattamento con i 5ARIs possa persistere ancora la disfunzione erettile.

In conclusione, i medici dovrebbero segnalare ai loro pazienti i potenziali effetti collaterali dei 5ARIs prima di iniziare un trattamento e, viceversa, anche i pazienti dovrebbero segnalare ai medici i primi sintomi che insorgono durante il trattamento.
 
Fonte: JAMA Intern Med 2017
PeerJ 2017

 
Andrew M. Seaman 
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science) 
22 marzo 2017
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