Possono essere più di 2milioni gli italiani che, senza esserne a conoscenza, soffrono di Sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome - Osas), un disturbo caratterizzato da ripetute pause nella respirazione durante il riposo notturno dovute all’ostruzione delle vie aeree.
Russamento, sonnolenza diurna, perdita di attenzione, ridotta concentrazione e sensazione di stanchezza sono tra i principali sintomi, mentre tra le possibili conseguenze, oltre a un sensibile peggioramento della qualità della vita, ci sono infarto, cardiopatie e ipertensione.
La maggior parte delle persone minimizza i disturbi del sonno e i sintomi tipici delle Osas non pensando che facciano parte di una vera e complessa patologia. Allo stesso modo la maggior parte di coloro che soffrono di “cattivo riposo” non consulta il medico e si rassegna a una bassa qualità di vita sottovalutandone le conseguenze per la propria salute come il diabete, le patologie cardiovascolari per citarne alcune.
È per questo che in occasione della Giornata Mondiale del Sonno, il 17 marzo, Fondazione Andi Onlus - Associazione Nazionale Dentisti Italiani lancia la campagna "Allarme apnee notturne" per spiegare alle persone che le alterazioni del sonno possono compromettere, anche gravemente, la salute generale dell’individuo e che possono essere curate.
In quella giornata i cittadini potranno recarsi negli studi degli associati ANDI aderenti all’iniziativa di tutta Italia per ricevere corrette informazioni e per prendere parte a una vera e propria campagna di screening con questionari dedicati, a seguito dei quali i casi positivi verranno rinviati a centri specialistici del sonno per esami più approfonditi e per la definizione di terapie mirate.
L’approccio terapeutico a questa sindrome, che vede coinvolti diversi apparati, deve necessariamente essere multidisciplinare con il coinvolgimento di un team che comprende lo specialista in medicina del sonno, lo pneumologo, il neurologo, l’otorino-laringoiatra e il cardiologo. Oggi però l’odontoiatra ha un ruolo importante come “sentinella diagnostica” provvedendo, per quanto di propria competenza, alla individuazione dei soggetti a rischio e alla eventuale presa in carico terapeutica di chi è soggetto alle apnee ostruttive. Un numero sempre maggiore di studi ha infatti dimostrato che l’odontoiatra con la prescrizione dei cosiddetti dispositivi intraorali (Mad) può intervenire terapeuticamente nelle forme lievi e moderate dell’Osas in alternativa a presidi come la Cpap (Continuous Positive Airway Pressure).
Grazie alla campagna Allarme apnee notturne i cittadini conosceranno le Osas e le loro conseguenze e apprenderanno a come poter interpellare con serenità i dentisti ANDI, a loro volta opportunamente formati.
Lorenzo Proia