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QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Roche Italia. Nel 2016 il fatturato sale ad oltre 950 mln

immagine 1 febbraio - Positivo il 2016 per Roche S.p.A. la divisione farmaceutica del Gruppo Roche in Italia. L’anno si è chiuso con una variazione positiva del 2,9% rispetto al 2015. In primo piano gli investimenti nella ricerca scientifica: sono 38 i milioni stanziati nel 2016 per oltre 200 studi clinici in circa 250 centri di ricerca, che hanno coinvolto complessivamente 10.500 pazienti.
Roche S.p.A ha chiuso anche il 2016 in crescita, con un fatturato complessivo che raggiunge i 950,8 milioni di Euro, con una variazione positiva del 2,9% rispetto all’anno precedente. In primo piano gli investimenti nella ricerca scientifica: sono 38 i milioni stanziati nel 2016 per oltre 200 studi clinici in circa 250 centri di ricerca, che hanno coinvolto complessivamente 10.500 pazienti.
 
“Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti da Roche Italia – dice Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche S.p.A. – Siamo stati capaci di centrare importanti obiettivi dal punto di vista della crescita del business con un impegno sempre più marcato sul fronte della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione. Questo impegno è testimoniato oltre che dai continui investimenti a sostegno della nostra R&S, anche dall’avvio di un percorso che ci rende particolarmente fieri: Roche per la Ricerca, grazie al quale abbiamo messo a disposizione importanti risorse economiche – 800.000 euro – per la ricerca indipendente con un focus sulla medicina di precisione, area in cui Roche eccelle oltre che chiave di volta per poter offrire cure appropriate e sostenibili. Ed il gran numero di progetti candidati, circa 340, è la conferma della fiducia riposta in Roche dalla comunità medico scientifica e del bisogno di simili iniziative”.
 
A contribuire in maniera significativa alla crescita del business è stata l’area oncologica, con i prodotti per la cura del tumore della mammella HER2 positivo. Ma un contributo importante è arrivato anche dall’area reumatologia e malattie rare, in particolare con Esbriet, la prima cura approvata capace di registrare importanti dati di sopravvivenza per la Fibrosi Polmonare Idiopatica.
 
L’impegno nella Ricerca
Il 2017 vedrà Roche sempre più focalizzata sul fronte della ricerca. Si sta lavorando allo sviluppo di una pipeline unica in patologie ad alto grado di complessità, come l’emofilia, l’autismo, l’Alzheimer e l’atrofia midollare spinale (SMA), senza dimenticare l’ingresso a breve nell’area della Sclerosi Multipla. Per affrontare l’arrivo dei biosimilari, Roche ha messo a punto un approccio innovativo nell’area oncologica, dove all’impegno nell’immunoterapia si affianca il servizio offerto da Foundation Medicine. Acquisita dal Gruppo lo scorso anno, promette di guidare la trasformazione nella cura del cancro attraverso una sempre maggiore personalizzazione della terapia, sulla scia della ssempre maggiore comprensione delle alterazioni molecolari che sono alla base dello sviluppo della malattia in ogni paziente. Per quanto riguarda la produzione, Roche nel 2017 continuerà a lavorare alla cessione del sito produttivo di Segrate, resa necessaria dalla riorganizzazione della rete produttiva dei farmaci small molecules, ma su cui continuano gli investimenti di Roche (circa 20 milioni di euro per il biennio 2016/2017) per mantenere lo stabilimento all’avanguardia dal punto di vista tecnologic,o così da assicurare continuità al sito e stabilità occupazionale.

Sostenibilità del Sistema Salute
Alla sostenibilità del Sistema SaluteRoche ha scelto di dare un contribuito rilevante, restituendo un totale di oltre 240 milioni di euro che includono, da un lato, il rimborso legato agli accordi innovativi in essere con AIFA, dall’altro la quota di payback sullo sforamento del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera, che risulta essere la più alta in assoluto per il periodo 2013/2015 (160,5 milioni di euro). “Pur apprezzando lo spirito costruttivo, i segnali di apertura e il dialogo instaurato con le Istituzioni su questo tema – prosegue de Cicco -non è possibile dimenticare che ancora una volta ci troviamo a fare i conti con un perverso meccanismo che penalizza le aziende che fanno ricerca ed innovazione mettendo a disposizione farmaci che cambiano la qualità di vita dei pazienti. Un vero controsenso rispetto agli obiettivi della norma e agli obiettivi che dovrebbe perseguire il legislatore. Trovare una diversa soluzione, che assicuri una Governance del sistema sostenibile ed equa è un obiettivo non più procrastinabile e dovrebbe essere prioritario per tutti gli attori del Sistema Salute”. 
1 febbraio 2017
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