"L'epidemia della Tbc è più ampia di quanto finora si credeva, e ciò riflette i nuovi dati dell'indagine provenienti dall'India". Nonostante questo il numero di morti è calato del 22% dal 2000 al 2015 e quello dei nuovi casi è sceso dell'1,2% rispetto all'anno precedente. Ma non mancano le note dolenti: dei 10,4 milioni di casi stimati (5,9 milioni tra gli uomini, 3,5 milioni tar le donne e 1 milione tra i bambini), per esempio, solo 6,1 milioni hanno ricevuto una diagnosi, mentre il tasso di cura per le forme resistenti è fermo al 52%. Questi alcuni dati contenuti nel Rapporto Oms "Azioni globali e investimenti cadono molto al di sotto di quel che serve per far finire l'epidemia globale di Tbc".
Sei Paesi hanno il 60% di tutti i casi di Tbc in un anno: India, Indonesia, Cina, Nigeria, Pakistan e Sud Africa. E quest'ultimo ha il record di coinfezioni Tbc-Hiv. I morti sono stati 1,8 milioni, 400 mila dei quali avevano l'Hiv. Per quel che riguarda l'Italia, i casi notificati nel 2015 sono 3.769 (oltre 10 al giorno), 120 di Tbc multiresistente. Il 50% dei pazienti è italiano, in gran parte anziani, e il 50% straniero. Le stime sulla mortalità nel nostro Paese parlano di oltre 350 decessi all'anno, uno al giorno.
Quanto ai finanziamenti, per Hiv-Aids gli aiuti ammontano a 5,4 mld, per la malaria a 1,7, mentre per la Tbc restano 700 milioni di dollari. "Siamo di fronte una battaglia in salita per raggiungere gli obiettivi globali per la tubercolosi - ha detto
Margaret Chan, Direttore Generale dell'Oms -. Ci deve essere un aumento massiccio degli sforzi, o mancheremo gli obiettivi ambiziosi che ci siamo prefissati".