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QS Edizioni - mercoledì 15 gennaio 2025

Scienza e Farmaci

Ipertensione. Beta bloccanti e calcio-antagonisti possono indurre depressione

di Andrew M. Seaman
immagine 11 ottobre - È quanto emerge da uno studio britannico pubblicato da Hypertension. Secondo questo lavoro, le persone che assumono questi farmaci presenterebbero il doppio delle probabilità di essere ricoverati per un disturbo dell’umore, di una grave forma di depressione o malattia bipolare, rispetto a coloro che sono in cura con antagonisti dell’angiotensina.
(Reuters Health) – I farmaci beta bloccanti e calcio-antagonisti possono aumentare il rischio di gravi episodi di disturbi dell’umore. È quanto emerge da uno studio britannico pubblicato da Hypertension. Secondo questo lavoro, le persone che assumono questi farmaci presenterebbero il doppio delle probabilità di essere ricoverati per un disturbo dell’umore, di una grave forma di depressione o malattia bipolare, rispetto a coloro che sono in cura con antagonisti dell’angiotensina
 
Nell’articolo pubblicato online, Sandosh Padmanabhan, dell’Institute of Cardiovascular and Medical Sciences dell’Università di Glasgow, nel Regno Unito, e colleghi fanno notare che i legami tra disturbi dell’umore e depressione possono essere bidirezionali. Per esempio, il disturbo bipolare è associato a un rischio doppio di ipertensione e morte cardiovascolare e una grave forma di depressione è collegata a un maggior rischio di ipertensione.
Lo studio
Per indagare l’associazione tra farmaci per la pressione e disturbi dell’umore, i ricercatori hanno analizzato i dati ospedalieri relativi a 144.066 pazienti dai 40 agli 80 anni in cura con antipertensivi per almeno 90 giorni: le classi di farmaci considerate sono quelle degli antagonisti dell’angiotensina, beta-bloccanti, calcio-antagonisti o diuretici tiazidici. Tutti coloro che erano stati precedentemente ricoverati per un disturbo dell’umore sono stati esclusi dallo studio. I pazienti ipertesi sono stati confrontati con 111.936 persone che non assumevano farmaci per la pressione. Nel corso di circa cinque anni, i soggetti ricoverati per disturbi dell’umore sono stati 299.

I risultati
Le persone che usavano beta-bloccanti e calcio-antagonisti presentavano il doppio delle probabilità di essere ospedalizzati per un disturbo dell’umore rispetto a quelle che assumevano antagonisti dell’angiotensina; ciò emergeva dopo aver considerato fattori che potevano influenzare i risultati, come età, sesso e stato di salute generale. “Al contrario, gli antagonisti dell’angiotensina sembrano proteggere contro gravi disturbi dell’umore”, ha osservato Padmanabhan. I soggetti che assumevano questi farmaci presentavano meno probabilità di essere ricoverati per problemi umorali rispetto a quelli che non prendevano nessun tipo di medicina.
 
Fonte: Hypertension 2016
 
Andrew M. Seaman
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
11 ottobre 2016
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