(Reuters Health) – Uno studio condotto in Australia sostiene che i bambini affetti da psoriasi abbiano maggiori possibilità di sviluppare adipe nella regione addominale rispetto ai coetanei non interessati da questa malattia della pelle. Una predisposizione che, nel corso della vita, potrebbero esporli a un maggior rischio di cardiopatia e diabete.
L’autore principale
Andrew Lee, del dipartimento di dermatologia del Royal North Shore Hospital di St. Leonards, Nuovo Galles del Sud, con i suoi colleghi ha studiato 208 bambini reclutati da una clinica dermatologica pediatrica e da due studi dermatologici privati. Su 110 femmine e 98 maschi, 135 presentavano psoriasi e i restanti 73 avevano altre patologie non infiammatorie della pelle. Stando ai risultati pubblicati il 28 settembre su
JAMA Dermatology, i ricercatori hanno ritenuto elevata una circonferenza del girovita uguale o maggiore della metà dell’altezza del bambino. Inoltre, sulla base di misurazioni del girovita e dell’altezza dei partecipanti, il 29% dei soggetti psoriasici presentava un rapporto girovita-altezza elevato rispetto all’11% di quelli sani.
I commenti
“Sappiamo che essere in sovrappeso o obesi è un fattore di rischio per lo sviluppo di psoriasi”, ha affermato detto
Megha M. Tollefson della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, non coinvolta nello studio. “Tuttavia, lo è anche per tante altre condizioni, come la sindrome metabolica e la malattia cardiovascolare. È difficile stabilire esattamente quanto sia “pericoloso” un rapporto girovita-altezza elevato. Alcuni studi però hanno mostrato che i bambini con un maggior WtHR, anche se non obesi, erano a rischio di malattia cardiovascolare e sindrome metabolica, quindi questi soggetti devono essere seguiti più da vicino e possibilmente monitorati. Nei bambini, sembra che l’obesità compaia prima della psoriasi, ma potrebbe anche essere che le persone psoriasiche non obese siano comunque a rischio di problemi di salute che generalmente riteniamo legati all’obesità”.
Fonte: JAMA Dermatology 2016
Kathryne Doyle
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)