(Reuters Health) - Le verruche anogenitali indotte dal papilloma virus umano (HPV) negli uomini HIV-positivi che hanno rapporti sessuali con altri uomini “possono portare a displasia di alto grado o a carcinoma a cellule squamose, anche invasivo”. È quanto emerge da un report di un gruppo di ricercatori tedeschi pubblicato da JAMA Dermatology.
“I pazienti HIV-positivi, in particolare coloro che hanno rapporti con altri uomini, mostrano un significativo aumento del rischio di lesioni anogenitali indotte da HPV, come condilomi, displasie anogenitali e tumori invasivi – spiega
Alexander Kreuter della University of Witten-Herdecke, primo autore dello studio – I condilomi sono di solito considerati benigni o lesioni di basso grado e per questo alcuni ricercatori hanno suggerito la strategia wait and see‘”. Tuttavia, come riportato da Kreuter e colleghi in JAMA Dermatology, una parte sostanziale delle lesioni anogenitali indotte da HPV che appaiono clinicamente come comuni verruche potrebbe in realtà essere cancerogena.
L’analisi
Il team ha condotto un’analisi retrospettiva virale del tessuto della displasia contenente condilomi anogenitali di 25 MSM HIV-positivi e del tessuto di verruche anogenitali di 22 pazienti HIV-negativi. Di 38 displasie contenenti verruche anogenitali da uomini sieropositivi, sei (il 16%) hanno erano di basso grado, 31 (l’81%) di grado elevato e uno (il 3%) mostrava aree di carcinoma anale invasivo. Tutte le lesioni di basso grado, tranne una, sono risultate negative al p16INK4a (un soppressore del tumore), mentre 25 su 31 (l’81%) erano p16INK4a-positivi.
Ulteriori analisi hanno rivelato che i ceppi di HPV a basso rischio erano presenti in solo 11 campioni (il 29%); ceppi a basso e alto rischio in 19 campioni (il 50%), mentre 8 campioni (il 21%) avevano solo ceppi ad alto rischio di HPV.
Le 22 verruche anogenitali dei pazienti HIV-negativi non hanno mostrato segni di displasia, e la colorazione per p16INK4a è stata costantemente negativa. Tutti questi campioni sono stati effettuati in tipi di HPV a basso rischio, anche se ulteriori ceppi di HPV ad alto rischio sono stati rilevati in due casi.
“Consigliamo di trattare tutte le lesioni anogenitali da HPV e di ottenere tessuti per ulteriori analisi istopatologiche – precisa Kreuter – Suggeriamo anche l’immunocolorazione di queste lesioni, per escludere la displasia focale. Riteniamo che una strategia wait and see non sia appropriata nei pazienti immunocompromessi”.
Fonte: JAMA Dermatol 2016
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)