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QS Edizioni - domenica 30 giugno 2024

Scienza e Farmaci

Nessun nesso tra stress e sclerosi multipla

immagine 31 maggio - Uno studio esclude che eventi stressanti possano dare il via all’insorgenza della malattia. È probabile, però, che possano intensificare la frequenza delle crisi in chi ne è già affetto.
Non c’è alcun legame tra stress e insorgenza della sclerosi multipla. È questa la conclusione di uno studio pubblicato su Neurology che smentisce numerose ricerche precedenti.
“Mentre abbiamo osservato che eventi stressanti nel corso della vita possono aumentare il rischio di episodi di sclerosi multipla, non siamo certi che questi eventi possono contribuire a dare il via alla malattia”, ha commentato uno degli autori dello studio, Trond Riise, dell’University of Bergen in Norvegia.
I ricercatori norvegesi hanno studiato due gruppi di donne arruolate nel Nurses' Health Study. Il primo gruppo, composto da 121.700 donne di età compresa tra i 30 e i 55 anni, è stato seguito dal 1976. Il secondo, di 116.671 donne tra i 25 e i 42 anni, dal 1989. Alle partecipanti è stato chiesto di riportare quanto fosse alto lo stress a casa e al lavoro e il verificarsi di episodi particolarmente stressanti, come l’aver subito violenza fisica o sessuale in passato. Nel primo gruppo 77 persone hanno avevano sviluppato sclerosi multipla nel 2005. 292 quelle che avevano sviluppato la malattia entro il 2004. “Il rischio di sclerosi multipla è particolarmente alto nelle giovane donne e la differenza nel numero di casi riscontrati è connessa alla diversa età delle donne appartenenti ai due gruppi all’inizio dello studio”, ha aggiunto Riise.
Nessuna traccia invece dell’influenza dello stress. Neanche in chi aveva vissuto eventi particolarmente traumatici.
Lo studio esclude che lo stress “sia un fattore di rischio importante per la sclerosi multipla”, ha concluso il ricercatore che comunque ritiene si tratti di un argomento da approfondire: “le ricerche future potranno focalizzarsi sullo stress ripetuto impiegando strumenti di misurazione più accurati”. 
31 maggio 2011
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