(Reuters Health) - Sono pochi i ginecologi che richiedono il test di tolleranza al glucosio a due ore e il profilo lipidico alle donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), anche se sono due test altamente raccomandati. A sottolinearne l’importanza anche l’ACOG, che ha raccomandato a tutti i clinici di richiedere sempre questi due esami: ogni due/cinque anni la curva glicemica e ogni due anni i test per valutare la dislipidemia. In una ricerca condotta online da A
my Dhesi del Kaiser Permanente Medical Center di Los Angeles e dai suoi colleghi, è stato chiesto ai ginecologi quali test avrebbero richiesto per i pazienti con PCOS ad una prima visita, e come avrebbero poi gestito il follow-up.
Il team di ricerca ha ottenuto una risposta da 157 medici. Di questi circa la metà ha dichiarato che almeno il 10% dei propri pazienti soffre di PCOS. Il 22% dei medici intervistati non richiederebbe un qualsiasi test di screening durante la prima visita per almeno la metà delle loro pazienti con PCOS.
Tra i test comuni più prescritti per lo screening della tolleranza al glucosio. ci sono l’emoglobina A1C e i livelli basali di glucosio nel sangue a digiuno, secondo quanto riportato nel lavoro pubblicato dall’ American Journal of Obstetrics and Gynaecology. Solo il 7% degli intervistati avrebbe prescritto un test di tolleranza al glucosio a due ore nel corso della prima visita. Più alta la percentuale dei ginecologi attenti ai valori del colesterolo: il 54% ha infatti detto di richiedere un profilo lipidico a digiuno alle proprie pazienti con PCOS. Solo nove medici tra quelli intervistati è solito prescrivere entrambe le analisi alle donne con la sindrome dell’ovaio policistico.
Tra i principali motivi per cui il test a due ore non viene richiesto la scomodità d’esecuzione per la paziente e, secondo più di un ginecologo su cinque, la scarsa influenza che il risultato avrebbe sulle modalità di trattamento proposto.
Fonte: Am J Obster Gynecol 2016
Madeline Kennedy
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)