Saranno arruolati 300 pazienti con diabete di tipo 2 che fumano almeno 10 sigarette al giorno e che sono motivati a smettere. Tutti i partecipanti verranno sottoposti a couselling antifumo, controlli ed esami di laboratorio, per valutare il successo e la sicurezza del trattamento che durerà 12 settimane, con controlli a 6 mesi e un anno. Obiettivo: indagare gli effetti della vareniclina tartrato (Champix), sostanza che agisce sui recettori della nicotina riducendo i sintomi astinenziali, nei pazienti diabetici per la disuassefazione dal fumo di sigaretta, verificandone efficacia e tollerabilità.
Questo, in estrema sintesi, il progetto Diasmoke del Centro per la prevenzione e cura del Tabagismo dell’Università di Catania e dell’Ospedale Vittorio Emanuele vincitore del Grand (
Global Research Awards for Nicotine Dependence) il premio per la ricerca internazionale sulla dipendenza da nicotina.
Lo studio clinico Diasmoke, ideato dal Riccardo Polosa, responsabile del Cpct dell’Università di Catania, e supportato dalla Loaf-Onlus, Lega Italiana Antifumo, prenderà il via il 31 maggio, proprio in occasione della Giornata Mondiale Antifumo indetta dall’Oms.
“Questa ricerca è un’opportunità unica per tutti i pazienti diabetici fumatori – ha affermato Polosa, – i risultati dello studio avranno risonanza mondiale e si potranno così aiutare numerose persone alleviando i sintomi correlati al fumo di sigarette che aggravano i disturbi del diabete”.
La vittoria del Grand è invece stata commentata da Pasquale Caponnetto, coordinatore dello studio Diasmoke, secondo il quale il riconoscimento “conferisce prestigio all’Italia che condurrà uno studio unico nel suo genere, ottenendo un ruolo leader nei programmi di cessazione da fumo di sigaretta”.