(Reuters Health) - Cinque milioni di vite e 67,5 miliardi di dollari. È questo il “conto” che, annualmente, la mancanza di attività fisica presenta ai sistemi sanitari di tutto il mondo in termini di spese e perdita di produttività. Il dato emerge da uno dei quattro studi pubblicati suThe Lancet che hanno affrontato il tema della sedentarietà e dei costi sanitari a essa correlati. La ricerca – condotta su un milione di persone da un team guidato da
Ulf Ekelund, professore alla Norwegian School of Sports Sciences e alla Cambridge University – avrebbe dimostrato che la sedentarietà è collegata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete e tumori.
Spiegando i particolari dello studio in una presentazione a Londra, il team di ricercatori ha sottolineato i pochi progressi fatti per evitare una ‘pandemia’ da inattività fisica.Le indicazioni dell’OMS di fare almeno 150 minuti di esercizio fisico moderato a settimana potrebbero non essere sufficienti. Un quarto degli adulti, tra l’altro, neanche si attiene a queste raccomandazioni. “Non c’è bisogno di andare in palestra, bastano una passeggiata alla velocità di 5,6 km/h o una pedalata a 16 km/h per un’ora al giorno”, ha dichiarato Ulf Ekelund.
Per quanto riguarda la mortalità, la sedentarietà è alla base di cinque milioni di decessi all’anno, quasi quanto quelli provocate dal fumo, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità uccide sei milioni di persone ogni anno. Le persone che stanno sedute per otto ore, ma che fanno comunque attività fisica, sono meno a rischio di morte prematura rispetto a chi sta seduto poche ore ma è meno attivo, evidenziando che l’esercizio fisico è particolarmente importante.
Fonte: The Lancet 2016
Kate Kelland
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)