Sono oltre 80.000 le unità di farmaco tra capsule, compresse e fiale, illegali o falsificate, sequestrate nel corso dell’ultima settimana a seguito dei controlli effettuati presso alcuni dei maggiori siti aeroportuali del nostro paese su migliaia di spedizioni dirette in Italia. Questi i dati dell'operazione internazionale Pangea, giunta alla IX edizione, alla quale anche quest’anno hanno aderito, per l’Italia, le Forze di Polizia, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il Ministero della Salute, l’Agenzia Italiana del Farmaco e l’Istituto Superiore di Sanità, con il coordinamento del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Criminalpol, punto di contatto nazionale.
I dati confermano come continui ad essere elevato il numero di italiani che si rivolgono a canali non ufficiali - come i siti web non autorizzati - per l’acquisto di farmaci. Al primo posto, ancora una volta, i farmaci per il trattamento delle
disfunzioni erettili, che rappresentano
oltre il 60% dei farmaci sequestrati. Il fenomeno non è tuttavia circoscritto unicamente a questa particolare categoria di prodotto, ma è ben più ampio. Tra gli altri farmaci illegali o falsificati fermati figurano infatti
analgesici (3,9%),
antivirali (2,4%),
anoressizzanti (2,3%) e
antinfiammatori (1,9%).
Tipologie diverse dunque, che hanno in comune un aspetto critico essenziale, ovvero la pericolosità per la salute, pubblica e del singolo, riconducibile tanto alle condizioni non controllate in cui vengono prodotti, che a l’utilizzo improprio, che avviene solitamente senza la supervisione del medico.
I controlli sono stati effettuati dal 30 maggio al 7 giugno sulle spedizioni contenenti farmaci, provenienti dall’estero e dirette in Italia. Complessivamente, le attività di controllo effettuate nei
103 paesi partecipanti, hanno invece portato al
sequestro di oltre 12 milioni di farmaci falsi o illegali. SI tratta dunque di una problematica che, sebbene con caratteristiche e incidenze diverse, ha una dimensione mondiale.
"Per quanto riguarda il nostro paese - spiega l'Aifa- appare dunque indispensabile garantire la continuità sia delle inizative di controllo congiunte che, nel contempo, delle iniziative di sensibilizzazione sui rischi legati all’acquisto di farmaci da fonti non controllate che contribuiscano a rendere ogni cittadino più informato".