(Reuters Health) - In passato alcuni studi hanno dimostrato gli effetti benefici sulla salute dei matrimoni felici. Tuttavia, per quanto riguarda il rischio d’insorgenza e il controllo del diabete di tipo 2, la qualità della relazione tra i coniugi, secondo lo studio condotto da
Hui Liu ed il suo team, del dipartimento di sociologia della Michigan State University di East Lansing, sembrerebbe legata ad effetti opposti nelle donne rispetto a quanto si verifica per gli uomini. In altri termini, per le donne, un matrimonio felice significa un minor rischio di sviluppare il diabete nel corso di un periodo di cinque anni ma per gli uomini sposati, al contrario, un calo di qualità del matrimonio, sarebbe legato a un minor rischio di diabete e ad un migliore controllo glicemico.
Queste evidenze opposte tra uomini e donne che si pongono in relazione alla qualità della relazione tra coniugi sono state sorprendenti secondo Hui Liu. Un buon matrimonio può fornire una fonte di sostegno emotivo e sociale contribuendo a ridurre lo stress per le donne, che sono più sensibili allo stress rispetto agli uomini. Generalmente, secondo Liu, le mogli hanno più probabilità di controllo sui comportamenti dei mariti, per esempio ricordando loro di smettere di fumare, di mangiare sano e di assumere i farmaci. Tutto ciò sicuramente apporta miglioramenti alla salute dei loro mariti, ma allo stesso tempo può anche aumentare la tensione coniugale.
Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i dati di due indagini nazionali, svoltesi in due fasi nel 2005 e nel 2010, che avevano coinvolto un totale di 1.228 persone sposate di età compresa tra 57 e 84 anni che hanno partecipato ad entrambe le fasi. In ciascuna indagine, gli uomini e le donne sono stati invitati a rispondere a questionari che indagavano l’affiatamento reciproco, la felicità e la soddisfazione emotiva del loro matrimonio, se preferissero o meno trascorrere la maggior parte del loro tempo libero con il coniuge e, ancora, se vi fossero state più occasioni di richieste eccessive da parte dei loro coniugi.
Tutti i partecipanti sono stati sottoposti anche ad esami di laboratorio, sia nel 2005 che nel 2010. Si è dapprima evidenziato che nella prima fase, 389 persone (19% del totale dei partecipanti), hanno sviluppato il diabete di tipo 2 sulla base di una diagnosi formale o sulla base della glicemia misurata al momento. Mentre nel 2010, il 30% dei partecipanti erano diabetici. Nello specifico si è visto che per le donne, un aumento della qualità del matrimonio, dedotto dal confronto tra le risposte del 2005 e del 2010, era legato ad un minor rischio di avere il diabete nel 2010. Per gli uomini, invece, un aumento negativo della qualità della relazione coniugale era associato con un minor rischio di avere il diabete nel 2010 e una maggiore probabilità di buon controllo del diabete nel 2010.
Commenti e conclusione
Secondo gli autori, non è possibile identificare con chiarezza se sia la qualità del matrimonio a provocare i cambiamenti nella gestione del diabete o se tra queste due evidenze vi siano altri legami. Ciò che si può dedurre dai risultati di questo studio è che le donne sono più sensibili ad una miglioramento della loro vita coniugale, come puntualizza Liu. Altri ricercatori hanno commentato lo studio ponendo l’accento sull’importanza del sostegno da parte delle mogli che riescono a stimolare i loro mariti verso comportamenti salutari, ma anche sull’importanza della condivisione della malattia ad ogni visita ambulatoriale; quando in una coppia vi è un coniuge diabetico è fondamentale che entrambi i coniugi siano presenti ai controlli medici.
Fonte: J Gerontol Series B 2016
Kathryn Doyle
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)