(Reuters Health) -“Rischiamo di essere nell’era post-antibiotici”, ha dichiarato
Thomas Frieden, direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani riferendosi all’infezione a livello delle vie urinarie che ha colpito una quarantanovenne della Pennsylvania, che ha dichiarato di non aver viaggiato nei cinque mesi precedenti la diagnosi. Frieden, parlando al National Press, ha dichiarato che l’infezione non è stata curabile neanche con colistina, un antibiotico utilizzato per le infezioni più difficili.
Il caso della donna americana era stato pubblicato ieri in uno studio su A
ntimicrobial Agents and Chemotherapy, dell’American Society for Microbiology. Lo studio spiega che il superbatterio era stato precedentemente infettato con un piccolo pezzo di DNA, un plasmide, che avrebbe trasmesso al batterio il gene mcr-1, che porta a resistenza nei confronti del colistin. Anche se, secondo la ricerca condotta dal Bethesda Naval Hospital, si tratterebbe del primo riscontro di questo gene negli USA, di fatto una sorveglianza continua per determinare la reale frequenza di mcr-1 negli Stati Uniti sarebbe ‘critica’.
Fonte: CDC (Centers Disease Control) – USA
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)