Il consumo di caffè riduce il rischio di tumore al seno. È quanto emerge dai risultati di uno studio condotto da ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma su quasi 6.000 donne e pubblicato sulla rivista Breast Cancer Research.Ma se questa è la sintesi delle conclusioni, la cautela è d’obbligo. E sono gli stessi autori ad ammetterlo. L’entità globale della riduzione del rischio è infatti minima. Altri fattori come l’età della menopausa, l’esercizio fisico, il peso, lo status socioeconomico e familiarità per lo stesso tumore esercitano un peso molto più elevato. Inoltre, secondo quanto rilevato dallo studio, l’effetto protettivo del caffè si evidenzia soltanto contro il tumore al seno negativo al recettore per gli estrogeni. In tal caso, per le donne che bevono almeno 5 tazze di caffè (una quantità non proprio esigua) il rischio è ridotto del 57 per cento rispetto a quante ne bevono una tazza o non ne consumano affatto.
“Esistono spesso informazioni contraddittorie sugli effetti benefici del caffè: dal confronto con i nostri risultati, quelli dei precedenti studi mostrano lo stesso andamento ma con una correlazione molto più debole”, hanno affermato i ricercatori. “L’ipotesi - hanno aggiunto - è che le differenze dipendano dal tipo di preparazione del caffè o dalla sua tipologia”. Quanto ai composti in grado di esercitare l’effetto protettivo, finora esiste una sola certezza: “È improbabile che l’effetto protettivo sia dovuto alla presenza di fitoestrogeni presenti nel caffè dal momento che non si osserva alcuna riduzione nell’incidenza del cancro ER-positivo”, ha concluso il team.