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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Il Tai Chi efficace anche per lo scompenso cardiaco

immagine 26 aprile - Non ha effetti sui parametri funzionali, ma migliora la qualità di vita e contribuisce ad aumentare l’attività fisica svolta quotidianamente. “Storicamente, i pazienti con scompenso sono stati considerati non idonei all’attività fisica".
Il Tai Chi, l’antica arte marziale cinese oggi riconvertita in tecnica di ginnastica, è efficace per migliorare la qualità di vita e l’umore nei pazienti con scompenso cardiaco. A sostenerlo è uno studio pubblicato sugli Archives of Internal Medicine una delle riviste dell’American Medical Association.“Storicamente, i pazienti con deficit cronico della funzione contrattile del ventricolo sono stati considerati non idonei all’attività fisica e, dai tardi anni 80, il divieto di attività fisica è diventata una raccomandazione standard per questi pazienti”, hanno spiegato gli autori. “Evidenze preliminari, però, avevano mostrato che “esercizi meditativi” potessero esercitare benefici su questi pazienti. Finora, però, l’ipotesi non era stata testata in maniera rigorosa in un ampio campione clinico”.
Ed è questo che hanno fatto i ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center e dell’Harvard Medical School di Boston, valutando l’efficacia dell’impiego della tecnica per 12 settimane in 50 pazienti confrontati con un gruppo di controllo.Al termine dello studio non è stata evidenziata alcuna differenza tra il gruppo in trattamento e quello di controllo nei test funzionali. Tuttavia, i pazienti che si erano sottoposti alle sessioni di Thai chi presentavano una migliore qualità di vita e maggiore convinzione di essere in grado di svolgere attività fisica.
“In conclusione, gli esercizi di Tai Chi, una tecnica corpo-mente multicomponete, è sicura e ha buoni tassi di aderenza. Inoltre contribuisce ad aumentare l’attività fisica quotidiana, la qualità di vita, l’auto-efficacia e l’umore in pazienti fragili con scompenso cardiaco”, hanno concluso gli autori che hanno sottolineato la necessità di una valutazione più ampia di questi interventi.“Una misurazione con tecniche più tradizionali della capacità di svolgere attività fisica potrebbe sottostimare i benefici di interventi integrati come il Tai Chi”, hanno concluso.
26 aprile 2011
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