(Reuters Health) – Per trattare il dolore acuto da gotta si può usare anche un cortisone di sintesi come il prednisolone. Anzi, il corticosteroide provocherebbe meno effetti avversi minori in chi lo assume, rispetto all’indometacina, l’antiinfiammatorio non steroideo considerato il farmaco di scelta nella terapia analgesica della gotta. A dimostrarlo è stato uno studio coordinato da
Timothy Hudson Rainer dell’Università di Hong Kong, in Cina, che ha dichiarato alla
Reuters Health che “non ci sono state differenze sostanziali nella scala del dolore registrata dai pazienti in nessun momento della terapia. Entrambi i farmaci sono stati efficaci – ha sottolineato – ma i pazienti trattati con indometacina hanno avuto più effetti collaterali minori”. La ricerca è stata pubblicata online sulla rivista
Annals of Internal Medicine.
Lo studio
Lo studio, un trial randomizzato in doppio cieco, ha coinvolto 416 pazienti con gotta in fase acuta divisi in due gruppi di cui uno in terapia con indometacina e l’altro con prednisolone per via orale. Entrambi i gruppi di pazienti hanno raggiunto una riduzione significativa del dolore sia a riposo che in attività, durante le due settimane di studio. Nel periodo di degenza, però, un maggior numero di pazienti, tra quelli trattati con indometacina (18,8% rispetto a 6,3% tra i pazienti trattati con prednisolone), ha accusato effetti avversi, sebbene di lieve entità, come vertigini, sonnolenza e nausea. Miglioramento del rossore e del gonfiore a livello dell’articolazione e la soddisfazione del paziente sono invece risultati simili nei due gruppi.
I commenti
“Quando è stato disegnato lo studio, i farmaci a base di steroidi avevano poco spazio nelle linee guida nazionali come trattamento di scelta contro il dolore dovuto alla gotta – ha spiegato Rainer – e si trattava comunque di una seconda scelta. Solo alcuni esperti americani avevano consigliato di includere il prednisolone come trattamento di prima scelta nelle linee guida nazionali, ma lo stesso non accadeva nel resto del mondo. Allora abbiamo cercato maggiori evidenze per convincere gli esperti e i medici dell’efficacia di questo farmaco”. “Sono necessari, comunque, ulteriori fondi per studiare meglio i segnali di risposta alle terapia e per migliorare strategie di prevenzione e terapie al fine di prevenire lo sviluppo di malattie cardiovascolari associate a malattie infiammatorie come la gotta”, ha concluso Rainer.
Secondo
Richard Day dell’University of New South Wales School of Medical Sciences di Darlinghurst, in Australia, uno dei maggiori esperti di gotta, “un breve trattamento con prednisolone, ad esempio per quattro giorni come nello studio riportato, è efficace, come l’uso dell’indometacina, e sicuro. È si tratta di una buona opzione nei pazienti in cui l’antiinfiammatorio non steroideo è controindicato”. “Molti medici potrebbero prescrivere, insieme all’indometacina, un farmaco inibitore della pompa protonica – ha sottolineato – un altro fattore a sfavore della scelta dell’antiinfiammatorio non steroideo rispetto al cortisone. Il problema principale, però, nella scelta del farmaco corticosteroide, è essere sicuri che si tratti di gotta e non di artrite settica, prima di cominciare il trattamento”.
Fonte: Nature
Will Boggs MD