Dignità, responsabilità, equità, correttezza e diligenza. Sono questi i cinque pilastri portanti della bibbia dei ricercatori. Comandamenti ai quali attenersi per deve portare avanti l’integrità della loro ricerca. Anche perché sono tante le condotte scorrette nelle quali potrebbero potenzialmente rimanere coinvolti i ricercatori nel corso della progettazione e dell’attuazione della ricerca e della pubblicazione dei dati. Si va infatti dal sabotaggio del lavoro altrui, appropriandosi intensionalmente o per una condotta non diligente di progetti non propri fino ai conflitti di interesse, dal falsificare dati, risultati e credenziali scientifiche fino al furto di dati e firme.
Ecco quindi che il Centro nazionale delle ricerche (Cnr), attraverso la sua Commissione per l’etica della ricerca e la bioetica ha appena pubblicato le “Linee guida sull’integrità nella ricerca”, il primo documento nazionale che affronta l’etica della ricerca fornendo chiare e specifiche indicazioni a quanti operano in questo campo.
La Commissione per l’Etica della Ricerca e la Bioetica del Cnr, organismo indipendente istituito e presieduto dal Presidente dal Cnr, è la prima Commissione istituita in Italia con competenze nel settore dell’integrità nella ricerca (research integrity), con un mandato istituzionale e procedure di garanzia per la trattazione di condotte scorrette nella ricerca (scientific misconduct) nonché con funzioni di valutazione etica e approvazione di progetti di ricerca in tutti gli ambiti e settori disciplinari (tranne che per le sperimentazioni cliniche), al punto di essere divenuta un punto di riferimento anche per altre istituzioni.
Nelle linee guida vengono indicate i comportamenti corretti e quelli scorretti dei ricercatori che possono in colpire in particolare proprio i settori biomedici e biologici. Gli episodi di cattiva condotta si stima siano l’1-2%, numeri piccoli, ma comunque importanti quando si svolge un’attività di ricerca. anche perché l’obiettivo è arrivare ad azzerare qualsiasi condotta scorretta.
Tra il 2014 e 2015 alla Commissione del Cnr sono arrivate 8 segnalazioni di presunte condotte scorrette su 98 articoli scientifici pubblicati per casi di falsificazione o fabbricazione di dati e manipolazione di immagini, plagio, scorretta attribuzione di paternità degli articoli e conservazione dei dati originali, e, sottolinea la Commissione, con una grandissima prevalenza di autori extra Cnr. Di tutti gli avvenimenti segnalati, in 17 casi è stata riconosciuta una condotta scorretta, 61 sono invece in esame e 20 sono stati archiviati.
Condotte eticamente e professionalmente corrette. Tra le tante indicazioni dettate dalle linee guida, sono condotte eticamente e professionalmente corrette: concordare gli obiettivi dei progetto di ricerca, valutarne la fattibilità, il potenziale impatto e le implicazioni etiche; utilizzare materiali adeguati e metodi pertinenti, documentare la ricerca e conservare materiali e dati; rispettare le norme sulla riservatezza e segnalare eventuali casi di condotta scorretta, discutibile e/o irresponsabile. E ancora, è eticamente e professionalmente corretto tutelare la dignità e la salute delle persone e il benessere animale e rispettare norme e buone pratiche bioetiche. Nella pubblicazione dei risultati bisogna pubblicare tempestivamente dati e metodologie di studio, diffondere i risultati e non moltiplicare surrettiziamente il numero delle pubblicazioni, ed anche correggere e ritrattare pubblicazioni erronee e fraudolente e gestire conflitti di interesse.
Condotte lesive. Le condotte eticamente e professionalmente scorrette e quelle discutibili e/o irresponsabili che contrastano con l’integrità della ricerca, evidenziano le linee guida,devono essere prevenute e/o sanzionate. Fermo restando l’eventuale rilevanza civile o penale figurano tra i tanti comportamenti scorretti: il plagio, la cattiva gestione di conflitti di interesse (come nascondere, anche parzialmente, il contributo di un soggetto finanziatore della ricerca, i interessi finanziari diretti), inventare dati o risultati di ricerca, modificare, selezionare manipolare o trasformare dati attraverso tecniche non giustificate dalle metodologia impiegata nella ricerca; appropriarsi o fare uso di dati primari di ricerca senza il consenso degli autori. Ancora, inviare proposte multiple per la pubblicazione dei dati.