Ma cosa sta succedendo all’Aifa? La domanda non è forse di importanza fondamentale per le sorti della nazione ma certamente tra gli addetti ai lavori è la domanda del giorno da quando è esploso il caso
Pecorelli (
presunto conflitto di interessi e sospensione dall’incarico di Presidente), seguito a ruota da quello
Pani (
richiesta di 700mila euro da parte del Collegio dei revisori dell’Agenzia che il Dg avrebbe riscosso sforando il tetto dei compensi per i dirigenti della PA, se si sommano il compenso di Dg e gli emolumenti che lo stesso Pani percepisce dall'Ema per la sua consulenza).
Due piccole bombe per l’immagine dell’Agenzia italiana del farmaco, sulle quali iniziano a fioccare le più fantasiose (o veritiere, chi lo sa) indiscrezioni.
Guerra tra bande ai vertici con conseguenti futuri colpi di scena a base di dossier e provvedimenti vari? Effettive irregolarità amministrative nell’operato dei vertici e chissà, anche di altri componenti delle varie commissioni? Oppure c’è ancora di più e quello che è emerso è solo la punta di un iceberg oscuro e con diramazioni sotterranee ben più rilevanti?
Non lo sappiamo e non vogliamo saperlo in questo modo. Forse non c’è nulla di più di quello che abbiamo raccontato sinora oppure la questione è effettivamente più complessa.
Ma a questo punto è bene che le circostanze, i fatti emersi e quelli eventualmente ancora nascosti, siano subito portati alla luce del sole. E a farlo non può che essere che il Governo tramite il ministro della Salute e quello dell’Economia in qualità di soggetti “vigilanti” sull’Agenzia.
Il comparto del farmaco e i suoi enti regolatori sono stati già oggetto in Italia di gravi situazioni di accertata illegalità (Farmacopoli nei primi anni ’90, quando l’Aifa ancora non esisteva) e poi di sospetti e accuse altrettanto gravi alla fine del 2008 con il rinvio a giudizio e relative dimissioni dell’allora DG Aifa
Nello Martini (
poi assolto poco più di un mese fa da tutte le accuse senza che sulla sua vicenda si sia però poi fatta piena luce in sede politica e nella stessa Agenzia).
Anche all’epoca della vicenda Martini, come oggi per quella che coinvolge Pecorelli e Pani, fioccarono ipotesi e retroscena attorno all’Aifa, a conferma di un clima e una cultura imperante in quell’ambiente fatti di troppi segreti e silenzi che rischia di ripercuotersi (almeno nell’immaginario) anche sulla stessa gestione dei processi decisionali, tanto da sollevare diversi dubbi con reiterate richieste di chiarimenti in Parlamento (
vedi in ultimo la recente risoluzione dei Cinque Stelle sulla gestione delle trattative per i prezzi dei nuovi farmaci contro l’epatite C).
Adesso basta. Si esca da questo clima di congiura e sospetti. Il Governo pretenda dall’Agenzia la massima trasparenza su quanto sta accadendo e ne riferisca al più presto al Paese nelle sedi opportune.
Noi da parte nostra ci tiriamo fuori dalla logica dei retroscena e dei si dice, restando ovviamente pronti a dare notizie certe e verificate qualora emergessero da qui all’auspicato chiarimento del Governo.
Cesare Fassari