Uno studio* condotto dal Center for Infectious Disease Research ha individuato una ‘nuova’ interazione tra i parassiti responsabili della malaria e le cellule del fegato, il primo organo dell’organismo umano bersaglio della malattia. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Science. Secondo gli autori della ricerca, questa interazione potrebbe individuare un tassello fondamentale nel ‘puzzle’ con cui la malaria attecchisce nell’uomo. In assenza di questa infezione del fegato, il parassitia non potrebbe moltiplicarsi o diffondersi nel sangue. La presenza dell’infezione nel sangue causa la malattia e a sua volta la sua diffusione e può portare al decesso.
“Questo risultato è significativo perché rivela un’interazione vitale tra il parassita della malaria e la persona infetta”, ha dichiarato Alexis Kaushansky, PhD, Professore associato presso il Center for Infectious Disease Research. “Prima, sapevamo poco di tale interazione. I dettagli molecolari della nostra scoperta faciliteranno la progettazione di nuovi farmaci e vaccini”.
In pratica, i ricercatori hanno illustrato come i parassiti della malaria colpiscano il recettore dell’epatocita (gli epatico sono cellule del fegato) EphA2 e questo attacco rappresenti il primo passo importante affinché l’infezione attecchisca.
“I risultati relativi al recettore del fegato EphA2 per l’invasione delle cellule del fegato da parte del parassita sporozoita rappresentano un avanzamento di importanza centrale e potrebbero consentirci di elaborare nuove strategie per bloccare l’infezione del parassita”, ha aggiunto che invade le cellule del fegato rappresenta della malaria spiegano l’invasione delle cellule del fegato è un avanzamento di fondamentale importanza e potrebbe consentirci di elaborare nuove strategie per bloccare l'infezione del parassita”, ha illustrato Louis H. Miller, Capo della Sezione Malaria Cell Biology Section presso i National Institutes of Health.
La malaria è una malattia che colpisce circa 60 milioni di persone al mondo e può risultare fatale. La malattia è portata da un parassita con cui si può venire a contatto attraverso la puntura di un particolare tipo di zanzara. in Paesi del mondo in cui la malattia è endemica, principalmente in Africa e in alcune regioni asiatiche. I parassiti che portano la malaria appartengono al genere Plasmodium. Numerose ricerche scientifici si occupano di studiare strategie per combattere la malaria; tra questi, una delle più recenti ha studiato la possibilità di impiegare in aree endemiche zanzare geneticamente modificate, che non trasmettono la malattia, al fine di ‘diffondere’ questa mutazione favorevole.
* Intitolato “Malaria parasites target the hepatocyte receptor EphA2 for successful host infection”, lo studio è pubblicato sul numero di Novembre di Science.
Il risultato è stato ottenuto da una collaborazione tra Stefan Kappe, PhD, Noah Sather, PhD, and Alexis Kaushansky, PhD. Il Center for Infectious Disease Research ha sede a Seattle, a Washington.
Viola Rita