Impiantato per la prima volta in Italia il cuore artificiale di ultima generazione che garantisce una sopravvivenza del 92% superiore ad ogni precedente modello e la totale assenza di eventi avversi derivati da malfunzionamento. L’intervento è stato effettuato ieri da
Francesco Musumeci, Direttore della Cardiochirurgia e del Centro regionale trapianti dell’Ospedale San Camillo e dalla sua equipe.
Il modello impiantato “HeartMate III” è una pompa meccanica di ultimissima generazione, che solo pochi giorni fa ha ricevuto il via libera per l’utilizzo clinico in Europa ed è finalizzata ad aiutare il cuore malato. La sua ‘mission’ è quella di sostituire la funzionalità del ventricolo sinistro. Rispetto ai modelli fino ad oggi utilizzati, il dispositivo è
più contenuto nelle dimensioni, tanto da renderne possibile l’impianto attraverso tecniche operatorie mini-invasive e, come accertato da autorevoli studi scientifici, presenta
una significativa riduzione di complicanze.
Viene applicato internamente al livello dell'addome, sotto il diaframma ed è collegato esternamente con un tubo a una consolle. Il paziente su cui è stato eseguito l’intervento presentava una grave malformazione cardiaca conseguente ad un infarto del miocardio avvenuto lo scorso gennaio. Nonostante l’intervento di angioplastica e le cure intensive, le sue condizioni cliniche in questi mesi si erano ulteriormente aggravate e l’unica soluzione terapeutica per salvargli la vita era quella di ricorrere al cuore artificiale. L’intervento è pienamente riuscito.
“Quanto fatto ieri al San Camillo è un significativo riconoscimento dell’impegno, dell’organizzazione e dell’alto livello professionale raggiunti dall’ospedale, dalla sua cardiochirurgia e dal Centro trapianti - commenta il Presidente della Regione Lazio,
Nicola Zingaretti -. L’intervento conferma che si tratta di una realtà d’eccellenza a livello nazionale. Voglio fare i complimenti per questa operazione al professor Musumeci e a tutto il personale di altissimo livello, chirurghi, cardiologi, anestetisti, psicologi, infermieri fisioterapisti e tecnici della sua equipe. E’ sulla loro straordinaria professionalità che conta la sanità del Lazio per riaffermare il prestigio e l’efficienza”.