Ogni giorno che passa, con i figli che crescono, la lotta contro tablet e computer diventa più agguerrita e staccarli dalle tentazioni dello schermo e dai tanti pericoli – virtuali, ma spesso purtroppo anche reali – della rete non è proprio un gioco da ragazzi.
Ma è giusto continuare a battersi e a discutere perché la posta in gioco è molto alta. Si sono versati fiumi di inchiostro sul pericolo obesità per bambini e adolescenti troppo attaccati allo schermo, ma adesso arriva anche uno studio a dimostrare quello che forse ogni genitore in cuor suo ha sempre sospettato.
Ogni ora passata in più davanti a tablet, computer o televisione intorno ai 14 anni d’età, si traduce in un peggior rendimento scolastico, quantificato dagli autori come uno o due voti in meno, a 16 anni.
Il messaggio, forte e chiaro, è contenuto nei risultati di una ricerca dell’università di Cambridge, pubblicata su
International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity. E a rafforzare questo messaggio, c’è dell’altro. Ogni ora in più passata a fare i compiti o a leggere un libro alla stessa età, si traduce in voti migliori negli anni seguenti.
Un gruppo di ricercatori della
Medical Research Council(MRC)
Epidemiology Unit dell’Università di Cambridge ha preso in esame 845 ragazzi di scuola secondaria nel Cambridgeshire e nel Suffolk, misurando il livello di attività fisica e di sedentarietà all’età di 14,5 anni e verificando quindi le loro
performance scolastiche l’anno successivo. I dati derivano dal ROOTS, un vasto studio longitudinale che valuta lo stato di salute e di benessere durante l’adolescenza ed è coordinato dal professor
Ian Goodyer, Developmental Psychiatry Section, Dipartimento di Psichiatria, Università di Cambridge.
Attività fisica e sedentarietà sono state ‘misurate’ in maniera oggettiva, ricorrendo alla valutazione dell’attività cardiaca e al
sensing di movimento; sono state inoltre utilizzate informazioni, riferite dagli stessi ragazzi, circa lo
screen time (tempo davanti alla TV, su internet o facendo video-giochi), il tempo passato a fare i compiti e quello trascorso leggendo un libro per piacere.
I ricercatori inglesi hanno così potuto determinare che lo
screen time era correlabile al punteggio scolastico raggiunto; in particolare, ogni ora in più trascorsa al giorno davanti ad uno schermo all’età di 14,5 anni, si associava a 2 voti in meno alla fine del successivo anno scolastico; per ogni due ore in più al giorno, i voti calavano addirittura di 4 punti. L’attività con l’impatto più devastante sulla pagella di fine anno è risultata essere guardare la televisione. E questo effetto penalizzante dello schermo sul rendimento scolastico non viene mitigato dal tempo passato a fare i compiti o a leggere un libro.
I ragazzi che stanno poco davanti alla TV o a fare videogiochi, dedicando invece un’ora in più al giorno ai compiti o alla lettura, sono quelli che in media hanno voti migliori. Ma anche le troppe ore passate sui libri non portano buoni frutti: i ragazzi che dichiaravano di fare i compiti o di leggere per oltre 4 ore al giorno, avevano voti peggiori dei loro pari. Forse, spiegano gli autori, in questa categoria ricadono non tanto i ‘secchioni’, quanto i ragazzi con qualche difficoltà scolastica che, nonostante gli sforzi non riescono a portare a casa il risultato.
Sul fronte dell’attività sportiva, questa per quanto valida sul fronte della salute in generale, non sembra impattare né in negativo, né in positivo il rendimento scolastico. Ma almeno, tiene i ragazzi lontani da TV e videogiochi.
“Passare più tempo davanti ad uno schermo - commenta
Kirsten Corder del
Centre for Diet and Activity Research (CEDAR) della MRC
Epidemiology Unit, Università di Cambridge – si traduce per i teenager in un cattivo rendimento scolastico. E’ un dato che andrà verificato da ulteriori ricerche. Ma intanto il consiglio che diamo ai genitori, preoccupati dei brutti voti portati a casa dai figli, è di cominciare a limitare il tempo che passano davanti ad uno schermo”.
“Riteniamo – afferma
Esther van Sluijs del CEDAR – che programmi mirati a ridurre il ‘tempo di schermo’ potrebbero avere pesanti ricadute sul rendimento scolastico dei teenager, oltre che sulla loro salute. Il nostro studio dimostra anche che, essere molto impegnati in attività sportive, non pregiudica le
performance scolastiche e naturalmente l’esercizio fisico apporta grandi benefici alla salute. Per questo, promuovere l’attività fisica, dovrebbe rappresentare una priorità di salute pubblica.”
Maria Rita Montebelli