Buone notizie per chi soffre di artrite psoriasica. Questa mattina, al Congresso dell’European League Agianst Rheumatism (Eular), in corso a Roma, sono stati presentati i risultati relativi ad apremilast, un inibitore selettivo orale della fosfodiesterasi 4. Il farmaco agisce come immunomodulante intracellulare. Si ritiene che questo meccanismo regoli per via indiretta i mediatori dell’infiammazione alla base della patologia. Apremilast è stato valutato nell’arco di 104 settimane dal programma di studi clinici in fase III PALACE ed ha mostrato miglioramenti dei sintomi della entesite (infiammazione dei siti di inserzione di tendini o legamenti nelle ossa) o della dattilite (infiammazione delle dita di mani e piedi), preesistenti al trattamento. I miglioramenti sono stati conseguiti alla 52 settimana e sono stati mantenuti fino alla 104 settimana
“Apremilast – dice
Ennio Lubrano, docente di Reumatologia presso l’Università degli Studi del Molise - costituisce un’ulteriore innovazione: si tratta infatti di una small molecule immunomodulante intracellulare dalle ampie potenzialità, sia in termini di miglioramento della qualità di vita dei pazienti, sia per la gestione della malattia da parte degli specialisti reumatologi. L’artrite psoriasica – continua Lubrano - è una patologia infiammatoria cronica delle articolazioni su base autoimmunitaria, con una predisposizione genetica e determinata dall’interazione di fattori scatenanti, quali ad esempio infezioni virali o traumi fisici. Spesso è associata alla psoriasi, dermatite cronica non infettiva, tanto da considerare che interessi almeno un paziente su 3 affetto da questa patologia. In Italia, si calcola che la prevalenza dell’artrite psoriasica sia dello 0,5% e cioè che interessi almeno 300.000 persone, soprattutto di età compresa tra i 40 e i 70 anni, anche se la sintomatologia può iniziare a manifestarsi in età giovanile”.
Apremilast – già approvato in Usa e nell’Unione Europea – è attualmente all’esame dell’Agenzia italiana del farmaco e dovrebbe essere disponibile nel nostro Paese a partire dal primo trimestre del 2016. Potrà essere assunto per via orale, in compresse, due volte al giorno.