Una singola dose endovenosa di fosaprepitant aiuta a ridurre nausea e vomito indotti dalla chemioterapia. Secondo uno studio di fase III, condotto su 1000 pazienti, l’aggiunta di questo antagonista del recettore NK-1 ad ondansetrone e desametasone produce una risposta superiore del 10% circa rispetto ai soli altri due farmaci nei pazienti sottoposti a chemioterapia moderatamente emetogena. Secondo l’autore,
Bernardo Rapoport del Medical Oncology Centre of Rosebank di Johannesburg (Sudafrica), l’agente risulta particolarmente attivo nella fase tardiva, che spesso è sotto diagnosticata.
In questa fase, che ricade fra le 25 e le 120 ore dopo il trattamento, la maggior parte dei pazienti si trova lontana dai reparti medici e può non aderire ai regimi di antiemetici orali. Il fosaprepitant, poiché viene somministrato in una singola dose, non presenta problemi di aderenza. Nello studio sudafricano il gruppo di controllo ha continuato ad assumere ondansetrone per via orale otto ore dopo la prima dose e poi ogni 12 ore nel secondo e terzo giorno, mentre nel gruppo trattato con fosaprepitant non sono stati somministrati altri farmaci antiemetici. L’introduzione di questo medicinale consente di evitare sia il vomito, sia l’uso di farmaci d’emergenza nel 79% dei pazienti.
Secondo alcuni esperti, si tratta di dati affidabili di primo livello a supporto di una pratica che è già stata adottata da molti professionisti.
Fonte: A
m Soc Clin Oncol online 2015, pubblicato il 5/6
Rob Goodier
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Scienc
e)