(Reuters Health) – Con i 5 nuovi casi confermati lo scorso fine settimana, salgono a 30 le persone che hanno contratto la Middle East Respiratory Syndrome (MERS) in Corea del Sud. Benché la trasmissione da uomo a uomo non sia ancora sostenuta, si potrebbe aprire uno scenario preoccupante se il virus cambiasse e si diffondesse rapidamente, come è accaduto per la SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) che nel 2002-2003 uccise circa 800 persone nel mondo.
La MERS è stata isolata nell’uomo nel 2012 ed è causata da un coronavirus appartenente alla stessa famiglia di quello che ha dato origine ai casi di SARS. Secondo l’OMS, la mortalità legata alla MERS è del 38%. Attualmente in Corea del Sud ci sono 1300 persone in quarantena o in isolamento e più di 200 scuole delle provincia di Gyeonggi, intorno alla capitale Seul, sono state chiuse. Secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i casi complessivi di MERS nel mondo sono 1.166, di cui 436 si sono rivelati mortali.
Ju-min Park
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)