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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Farmaci anti epatite C gratis in Toscana. Scaccabarozzi (Farmindustria): “Non creare differenze regionali”

immagine 22 maggio - A preoccupare il presidente di Farmindustra non sono solo le discriminazioni assistenziali che si creerebbero tra i cittadini di una regione e quelli di altre regioni, ma anche il “precedente” che si verrebbe a creare per molti farmaci innovativi che arriveranno a breve.
“Le notizie che si rincorrono in questi giorni sulla possibile gestione della negoziazione del prezzo di un medicinale innovativo da parte di una regione preoccupano molto”. Ad intervenire sulla decisione della Toscana di garantire a tutti i malati di Epatite C l’accesso al nuovo farmaco è, in una nota, Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, secondo il quale “si amplierebbe così il processo di frazionamento della politica farmaceutica che già a livello regionale produce spesso 21 sistemi sanitari diversi”. Inoltre, “Stabilendo, su un caso che peraltro registra prezzi già tra i più bassi in UE, un precedente per i molti farmaci innovativi per patologie importanti che arriveranno a breve”.

La “eterogeneità territoriale”, per Scaccabarozzi, “spesso provoca una triste lotteria della nascita e di residenza che a causa dei tempi diversi di accesso all’innovazione penalizza i cittadini di alcune regioni rispetto ad altre”. Il presidente di Farmindustria osserva poi che “la negoziazione dei prezzi è già di competenza dell’Agenzia italiana del Farmaco che, anche con la presenza di rappresentanti regionali nelle commissioni competenti, determina con la propria attività livelli di prezzo inferiori alla media europea di circa il 20%”.

“Che una materia così complessa e delicata passi alle singole Regioni significherebbe allungare ulteriormente i tempi di accesso e aumentare la confusione regolatoria, con conseguenze negative per tutti, pazienti e imprese. E senza alcuna certezza di risparmi di spesa che se possono esserci in alcune Regioni non è detto che ci siano in altre. È ora di accelerare l’accesso all’innovazione e non di introdurre nuovi ostacoli”, conclude Scaccabarozzi.
 
22 maggio 2015
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