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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Scienza e Farmaci

Menopausa. La terapia ormonale aumenta il rischio di sanguinamento gastrointestinale

di Megan Brooks
immagine 19 maggio - In uno studio retrospettivo statunitense, con 22 anni di follow up, le donne in terapia ormonale post menopausa hanno mostrato di avere del doppio delle possibilità di sviluppare colite ischemica e sanguinamento del tratto gastrointestinale inferiore, sebbene il rischio assoluto sia basso.
(Reuters Health) – Le donne che usano la terapia ormonale post-menopausa (MHT) sono soggette a un elevato rischio di sanguinamento del tratto gastrointestinale inferiore e a colite ischemica, sebbene il rischio assoluto sia basso. È quanto emerge da uno studio di coorte retrospettivo su più di 73.800 donne coinvolte nel Nurses' Health Study II. Il lavoro è stato condotto da Prashant Singh del Massachussets General Hospital di Boston (USA).

“Abbiamo riscontrato che l’uso di estrogeni e progesterone nella terapia ormonale post-menopausa aumenta il rischio di coaguli di sangue nelle donne, ma non sappiamo se costituisca la causa effettiva del sanguinamento gastrointestinale. Lo studio conferma l’ipotesi che l’assunzione di ormoni aumenta tale rischio di sanguinamento, soprattutto nel tratto gastrointestinale inferiore” ha dichiarato il dottor. Prashant Singh. Alla partenza dello studio, nel 1989, le partecipanti avevano dai 24 ai 44 anni.

Ogni due anni, le donne hanno fornito informazioni sulla condizione menopausale, sull’uso della terapia ormonale in questa fase della vita e su altri fattori medici e relativi allo stile di vita. Nel 2005 e nel 2009, è stato chiesto loro di riportare episodi di sanguinamento gastrointestinale che hanno richiesto un ricovero o una trasfusione. Il 74% degli episodi riferiti dalle partecipanti sono stati confermati dall’analisi delle cartelle cliniche. In 22 anni di follow-up, sono stati 270 i casi confermati di grave sanguinamento gastrointestinale in donne dopo la menopausa. Dopo l’aggiustamento statistico, le partecipanti che in quel momento assumevano ormoni per la menopausa presentavano un rischio molto elevato di avere un episodio di sanguinamento gastrointestinale (rapporto di rischio, 1,46; p=0.02) rispetto a coloro che non ne avevano mai fatto uso.

Inoltre, le donne in terapia ormonale avevano più del doppio delle possibilità di sviluppare colite ischemica (HR, 2.30; p=0.04) e sanguinamento del tratto gastrointestinale inferiore (HR, 2.12; p<0.01). "Per colite ischemica si intende il blocco del flusso ematico all’intestino crasso e in precedenza era stata identificata come complicanza della terapia ormonale post menopausa”, ha precisato il dottor. Singh. “Tale condizione può far sì che i vasi sanguigni si coagulino, portando alla morte della mucosa gastrointestinale e causando il sanguinamento del tratto gastrointestinale inferiore”.

L’uso prolungato degli ormoni in menopausa è risultato associato a un elevato rischio di qualsiasi tipo di sanguinamento gastrointestinale (p-trend<0.01) e sanguinamento gastrointestinale del tratto inferiore (p-trend<0.01). "La nostra analisi è stata aggiustata per altri fattori di rischio noti per il sanguinamento gastrointestinale, come l’indice di massa corporea, il fumo, l’uso di contraccettivi orali e l’assunzione di FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) e aspirina - ha concluso il dottor Singh - Inoltre è importante notare che il numero complessivo di episodi di sanguinamento gastrointestinale è risultato essere basso: 270 casi in più di 70.000 pazienti. Il rischio di sanguinamento gastrointestinale dovuto a terapia ormonale post menopausa è scarso, ma comunque notevolmente più elevato rispetto alle donne che non assumono questo tipo di farmaci”.

Megan Brooks
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
19 maggio 2015
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