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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Malattie rare. Scoperto il gene della Sindrome Aymé-Gripp

immagine 10 aprile - Uno studio congiunto del Bambino Gesù e dell’Iss ha identificato le cause molecolari di una rara malattia multisistemica, la Sindrome di Aymé-Gripp, precedentemente nota come sindrome di Fine-Lubinsky. Alla base della patologia, poco conosciuta clinicamente, ci sono particolari mutazioni del gene MAF, responsabile anche di altre forme di cataratta isolata. Un passo in avanti per una diagnosi più rapida
La sindrome di Aymé-Gripp è una rara malattia dello sviluppo, precedentemente nota come sindrome di Fine-Lubinsky, tuttora poco conosciuta e scarsamente inquadrata a livello clinico, anche a causa della sua rarità. Oggi, uno studio congiunto dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell’Istituto Superiore di Sanità ha individuato un gene specifico implicato in questa malattia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica The American Journal of Human Genetics.
 
I ricercatori hanno scoperto una nuova classe di mutazioni nel gene MAF (precedentemente associato a rari casi di cataratta congenita isolata): tali alterazioni, infatti, erano state precedentemente identificate in forme isolate di cataratta congenita.
Il risultato odierno, dunque, ha permesso di individuare “segni e caratteristiche cardinali che contraddistinguono questa malattia rara e consentirà di arrivare a una più rapida diagnosi, favorendo così una presa in carico dei pazienti affetti da questa rara malattia più efficace”, ha affermato Marco Tartaglia dell’Iss, coordinatore dello studio.
Questa patologia, rara e multi sistemica, è caratterizzata da cataratta congenita, sordità neurosensoriale, ritardo mentale, bassa statura, epilessia, e da un aspetto del viso somigliante a quello caratteristico della sindrome di Down.

"La scoperta del coinvolgimento di MAF in questa malattia genetica”, spiega Tartaglia, “mette in luce l’importanza di questo fattore di trascrizione nel controllo di diversi processi dello sviluppo e di come un’alterata funzione di questa proteina o una suo accumulo nella cellula possano essere associati a quadri clinici anche sostanzialmente diversi".
I ricercatori hanno utilizzato nuove tecnologie di sequenziamento del Dna basate sull’analisi dell’esoma, la porzione del nostro genoma che codifica per proteine: queste metodiche hanno permesso di individuare la causa molecolare della malattia. Il gene coinvolto, MAF, codifica per un fattore di trascrizione che controlla l’espressione di numerosi geni implicati in diversi processi dello sviluppo. Mutazioni nello stesso gene erano state precedentemente identificate in forme isolate di cataratta congenita.
 
La causa del diverso impatto clinico di queste due classi distinte di mutazioni è da ascrivere al diverso ruolo che queste avrebbero sulla funzione del fattore di trascrizione. Inoltre, i ricercatori hanno identificato alcune differenze tra le mutazioni del gene. Infatti, alcune di esse, precisamente quelle associate a cataratta isolata, “causano una ridotta capacità della proteina a legarsi alle sequenze regolatorie del Dna che controllano l’espressione dei geni bersaglio della proteina MAF”, spiegano gli esperti, “mentre quelle responsabili della sindrome di Aymè-Gripp impediscono la normale degradazione del fattore di trascrizione, determinando un accumulo della proteina nella cellula e la disregolazione dell’espressione dei geni controllati da MAF”.
 
Insomma, questa scoperta e ulteriori studi potranno essere utili per capire i meccanismi molecolari alla base della malattia oggetto di studio e di “altre condizioni, ancora senza diagnosi caratterizzate da un quadro clinico parzialmente sovrapponibile a quello della sindrome di Aymè-Gripp e precedentemente riunite nella obsoleta sindrome di Fine-Lubinsky", prosegue Tartaglia. Inoltre, Una seconda linea di ricerca è diretta ad analizzare più accuratamente in che modo le mutazioni responsabili della malattia alterano la funzione della proteina.
"La collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - conclude tartaglia - già attiva da diversi anni, si è solidificata nel corso dell'ultimo anno, con progetti rivolti all'identificazione delle basi molecolari di diverse malattie genetiche e all'uso delle piattaforme di sequenziamento di nuova generazione nella pratica clinica".
10 aprile 2015
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