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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Se le ostriche fanno bene al cuore 

di Viola Rita
immagine 24 marzo - La carenza di zinco, abbastanza frequente negli anziani, potrebbe avere un ruolo in patologie serie quali malattie cardiovascolari, cancro e diabete. Lo zinco si trova soprattutto nella carne e nel pesce ed è abbondante nelle ostriche. In sua assenza, le cellule del sistema immunitario promuoverebbero l’infiammazione che si presenta in età avanzata. Ecco lo studio
Lo zinco è un minerale, importante per la salute del nostro organismo, la cui carenza, spesso presente negli anziani, sembra collegata a specifici meccanismi biologici in patologie serie, quali malattie cardiovascolari, cancro e diabete. Ad illustrarlo è uno studio scientifico condotto dall’Oregon State University (Osu) e pubblicato su Molecular Nutrition & Food Research.
 
Pur essendo presente solo in tracce nel nostro corpo, questo micronutriente è essenziale per la crescita e lo sviluppo, per le funzioni neurologiche e per il sistema immunitario. Esso si trova in alimenti ricchi di proteine, come carne e molluschi, tra cui in particolare le ostriche, che ne contengono la quantità maggiore. Una buona percentuale di persone (negli Stati Uniti circa il 12%), soprattutto in età adulta, non assume zinco a livelli adeguati.
  
È già noto che lo zinco è un componente fondamentale ed ha un ruolo nel combattere l’infiammazione. Oggi, gli scienziati si sono spinti oltre ed hanno voluto indagare il collegamento tra questo componente e la risposta del sistema immunitario ad una stimolazione come quella data dall’infiammazione. “Quando si elimina lo zinco, le cellule che controllano l’infiammazione sembrano attivarsi e rispondere in maniera differente”, spiega il primo autore dello studio Emily Ho, che è Professoressa e Direttrice del Moore Family Center for Whole Grain Foods, Nutrition and Preventive Health al College of Public Health and Human Sciences dell’Università Osu. “Questo determinerebbe che le cellule promuovano l’infiammazione”. In base ai risultati dello studio, dunque, il deficit di zinco aumenterebbe nelle cellule la risposta infiammatoria: i ricercatori hanno mostrato che la riduzione del minerale causa un’anomalia nella regolazione della citochina IL-6, una proteina che ha un ruolo nell’infiammazione.
I risultati, inoltre, sono stati comparati con quelli ottenuti su modello animale. I topolini più anziani presentavano livelli di zinco inferiori, con un aumento dell’infiammazione cronica e una diminuzione della metilazione dell’IL-6, un meccanismo epigenetico che le cellule utilizzano per controllare l’espressione genica, spiegano i ricercatori: lo stesso fenomeno è stato riscontrato in cellule umane di persone anziane, ha dichiarato la Professoressa Ho. Combinando i risultati sull’uomo con quelli sull’animale, dunque, si ottiene un’indicazione di come la carenza di zinco possa essere associata ad un aumento dell’infiammazione che insorge in età avanzata.
 
Quasi il 40% delle persone con più di 65 anni non assumeva abbastanza zinco, spiega la ricercatrice, illustrando come gli anziani riducano il consumo di cibi che contengono questo nutriente. “Crediamo che la carenza di zinco è probabilmente un problema più grande di quanto si creda”, ha detto. “Prevenire questo deficit è importante”.
Gli esperti raccomandano un’assunzione giornaliera regolare di circa 8 milligrammi di zinco per le donne e 11 per gli uomini, senza differenze di età, mentre il limite massimo del consumo è pari a 40 milligrammi al giorno. Potrebbero rivelarsi necessarie linee guida specifiche per assestare i livelli nel caso di persone anziane, afferma Ho, per poter garantire loro che stiano assumento la giusta quantità del nutriente. Attualmente non ci sono biomarcatori adeguati per stabilire i livello individuale di questo minerale, per questo individuare una carenza nutrizionale di questo componente potrebbe risultare difficile, prosegue la Professoressa, che aggiunge che l’organismo non accumula questo componente, per cui è necessaria un’assunzione regolare.  
 
Anche la comprensione dei meccanismi per i quali l’assunzione di zinco risulta ridotta negli anziani è un ambito importante per realizzare nuove ricerche, spiegano gli scienziati, che sottolineano come siano necessari ulteriori studi per capire meglio il funzionamento di questo minerale nel nostro organismo.
 
Viola Rita
 
*Carmen P. Wong, Nicole A. Rinaldi, Emily Ho. Zinc deficiency enhanced inflammatory response by increasing immune cell activation and inducing IL6 promoter demethylation. Molecular Nutrition & Food Research, 2015; DOI: 10.1002/mnfr.201400761
24 marzo 2015
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