Un buon modo per evitare il cancro del colon-retto, secondo quanto suggerito da numerosi studi, sembra essere quello di abbracciare la dieta vegetariana. E alle tante evidenze già disponibili in letteratura se ne aggiunge oggi un’altra, appena pubblicata
online first su
JAMA Internal Medicine.
Si tratta dell’
Adventist Health Study 2 (AHS-2), uno studio assai importante nei numeri, oltre che particolare per la tipologia dei 77.659 partecipanti, tutti Avventisti del Settimo Giorno. Questa vasta coorte Nord Americana è stata arruolata tra il 2002 e il 2007 e al momento dell’inclusione nello studio, veniva valutata la tipologia di dieta abitualmente seguita, attraverso la somministrazione di un questionario. Sulla base delle risposte ottenute, i soggetti venivano assegnati a quattro diverse categorie ‘vegetariane’ (vegani, latto-ovo vegetariani, pesco-vegetariani e semivegetariani) o alla categoria ‘non vegetariano’. Questi dati sono stati in seguito incrociati con quelli dei registri di oncologia, analizzati tra giugno e ottobre 2014.
Nell’arco di un periodo medio di
follow up di 7,3 anni, sono stati individuati 380 casi di cancro del colon e 110 casi di cancro del retto. Tra tutti i vegetariani il rischio di sviluppare un tumore del colon-retto, rispetto ai non vegetariani, è risultato complessivamente ridotto del 22% (più in dettaglio la riduzione è del 19% per il cancro del colon e del 29% per quello del retto).
Scorporando questi dati per le singole categorie di dieta vegetariana, la riduzione del rischio è risultata del 16% tra i vegani, del 18% tra i latto-ovo vegetariani, dell’8% tra i semivegetariani e di un sorprendente 43% tra i pesco-vegetariani. La riduzione del rischio non mostrava differenze di genere e tra le diverse etnie.
Gli autori concludono dunque che la dieta vegetariana si associa ad una riduzione complessiva di rischio del cancro del colon-retto. La variante ‘pesco-vegetariana’ è quella che in assoluto si associa alla maggior riduzione del rischio. Non è ancora stato dimostrato che questa associazione sia frutto di una relazione causa-effetto.
“Se queste associazioni si dimostrassero causali – commenta uno degli autori dello studio
Michael J. Orlich, della Loma Linda University, California – la dieta vegetariana rappresenterebbe un importante strumento di prevenzione primaria contro il tumore del colon-retto.
La dimostrazione che diete vegetariane simili a quelle seguite dai partecipanti a questo studio si associno ad un minor rischio di cancro del colon-retto, insieme a quanto scoperto in passato e cioè che si associano ad un minor rischio di obesità, ipertensione, diabete e mortalità, andrebbe presa in seria considerazione nel momento di dare consigli alimentari”.
Maria Rita Montebelli