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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Aids. Ricerca italiana: scoperti i nascondigli che permettono all’HIV di sfuggire ai farmaci

di Maria Rita Montebelli
immagine 2 marzo - Una ricerca italiana realizzata all’Icgeb di Trieste e pubblicata oggi su Nature, svela il nascondiglio del virus dell’AIDS all’interno di alcuni geni. L’HIV-1 si rintana di preferenza sulla superficie esterna del nucleo, in corrispondenza dei ‘pori’. La scoperta apre la strada a nuove strategie terapeutiche.
E’ noto da tempo che il virus HIV-1 si integra di preferenza con un gruppo di geni del genoma dell’ospite. Non è chiaro tuttavia cosa spinga il virus ad integrarsi proprio con quei geni e non altri. O meglio, non era chiaro fino ad oggi. Una ricerca appena pubblicata su Nature e realizzata dal gruppo di Mauro Giacca, direttore del centro di Medicina Molecolare dell’Icgeb (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) di Trieste ha svelato infatti il nascoglio dell’HIV-1, dimostrando che il virus si ‘rintana’ nel rivestimento esterno del nucleo dei linfociti, in stretta corrispondenza con un poro nucleare. Questa regione contiene una serie di geni, bersagli preferiti dal virus, caratterizzati dalla presenza di marcatori cromatinici  di attivazione trascrizionale, prima che si verifichi l’infezione.
Al contrario, il virus sembra ‘detestare’ le regioni eterocromatiche nei domain associati alla lamina nucleare, come anche altre regioni trascrizionalmente attive, localizzate nella parte centrale del nucleo.
 
Assolutamente indispensabile per l’integrazione periferica del virus è la presenza di integrasi virali funzionanti e di due fattori di integrazione (il Nup153 cellulare e il LEDGF/p75). Una volta ‘rintanato’ nel poro nucleare, il DNA del virus prende contatto con varie nucleoporine e questa associazione partecipa alla regolazione trascrizionale del genoma virale.
 
L’individuazione del nascondiglio del virus è una scoperta fondamentale perché è lì che l’HIV-1 riesce a sfuggire all’azione dei farmaci.
 
“Questi risultati – concludono gli autori – indicano che la topografia del nucleo è un determinante essenziale del ciclo vitale dell’HIV-1.”
 
Maria Rita Montebelli
2 marzo 2015
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