In Italia 20 bambini su 100 a 4 anni di età hanno già una carie dentale. Una percentuale che sale al 43,1% al compimento dei 12 anni e all’88,2% nell’età compresa tra i 19 e i 25 anni. Non a caso l'erosione dentale, e cioè la perdita irreversibile della struttura del dente causata da alimenti o sostanze acide che rende più esposti alla carie, è un problema emergente negli adolescenti con una prevalenza che varia dal 13 al 53% nelle diverse popolazioni esaminate.
Ma fosse solo un problema di carie. Dai 35 anni in su il 60% degli italiani si trova ad avere a che fare con una malattia parodontale, un problema che con la crescita dell’età riguarda alla fine 8 italiani su 10 sopra i 55 anni. Tra questi il 6,7% arrivano a perdere tutti i denti dai 45 anni in su e, anche in questo caso, le cose non vanno certo meglio invecchiando, tant’è che il problema della perdita dei denti riguarda l’80% dei ultra ottantenni. E infine il cancro della bocca che, ovviamente meno presente, ma che comunque ha una frequenza importante con quasi 9 casi ogni 100 uomini e 2,22 casi ogni 100 donne.
Ma il dentista costa "caro". Sulla base di questi dati e non nascondendo il fatto che le cure odontoiatriche sono già e rischiano di essere sempre di più un lusso per molte categorie sociali, il ministero della Salute ha riunito una quindicina di esperti e ha stilato un vero e proprio vademecum su come prevenire al massimo, fin dall’età giovanile, i problemi e le malattie dentali.
Ne è venuto fuori un documento che entra a far parte dell’ormai ricco “catalogo” di testi e iniziative del programma “Guadagnare Salute” lanciato a fine anni 2000 dal Dicastero per fare della prevenzione sanitaria uno degli asset fondamentali per la promozione della salute.
“I tradizionali trattamenti odontoiatrici sono, spesso – scrivono infatti gli esperti del ministero - un onere economico significativo anche in molti paesi ad alto reddito. Il fardello delle malattie orali e delle altre malattie croniche può essere ridotto affrontando in modo simultaneo i fattori di rischio comuni, come consumo di tabacco e alimentazione scorretta”.
“Una diminuita assunzione di zuccheri ed una alimentazione equilibrata – spiegano - aiutano a prevenire la carie e la prematura perdita dei denti. Smettere di fumare e ridurre il consumo di alcol diminuiscono il rischio di cancro orale, malattia parodontale, perdita dei denti. Il consumo di frutta e verdura ha un’azione protettiva contro il cancro orale. L’utilizzo di fluoro, specie per via topica, aiuta a prevenire la carie nei bambini e negli adulti”.
“Utilizzando queste strategie di prevenzione – concludono - l'elevato costo delle cure dentali può essere evitato e il peso delle malattie orali ridotto”.
Una sana alimentazione durante l'infanzia e l'adolescenza è importante per lo sviluppo e può prevenire, oltre la carie dentale, carenza di importanti nutrienti - come il ferro -, obesità e patologie croniche (malattie cardio-vascolari, cancro e diabete), frequenti cause di mortalità.
Zucchero, “nemico pubblico n.1”. Un eccesso di zuccheri attraverso cibi e bevande, sia in termini di quantità che di frequenza di assunzione, in assenza di una corretta igiene orale, contribuisce allo sviluppo di lesioni cariose. E’ stata, recentemente, riscontrata una ripresa della malattia nei bambini, riconducibile a cambiamenti dietetici, in particolare ad un aumentato consumo di zuccheri in assenza di un’esposizione a una quantità sufficiente di fluoro.
Gli alleati “frutta e verdura”. Un corretto apporto di frutta e verdura, cibi ricchi di vitamine, contribuisce anche alla salute orale. Una dieta povera di frutta e verdura può portare a carenze vitaminiche (fra cui quella di vitamina C) che, specie in assenza di una buona igiene orale, può facilitare l’insorgenza di patologia gengivale.
Le fibre “pulitrici”. Masticare cibi ricchi di fibre, inoltre, contribuisce a detergere i denti e a stimolare la produzione di saliva, che contiene molteplici sostanze salutari per il benessere dei tessuti dentari e aumenta il pH della placca.
I chewing gum “dentifrico”. Un chewing-gum “senza zucchero”, dolcificato con polioli (es. xilitolo) che non vengono utilizzati dai batteri cariogeni per produrre acidi, contribuisce al mantenimento della salute orale perché aiuta la rimozione dei residui di cibo e della placca dalle superfici dentali e stimola la produzione di saliva. Lo xilitolo, in particolare, presenta un’importante attività cario-preventiva attraverso la riduzione della concentrazione dei batteri cariogeni.
I fermenti lattici “aiutano”. Altri alimenti con un’azione benefica sulla salute orale, sono quelli che contengono alcuni ceppi di probiotici (ad es. fermenti lattici).
Bevande “denti killer”. Le bevande a base di frutta e quelle analcoliche, come soft-drink e energy-drink, oltre a contenere elevate quantità di zuccheri, sono anche acide e se assunte con regolarità e soprattutto se bevute lentamente (sorseggiate) producono danno allo smalto, rendendolo meno duro e facilmente asportabile.
Meglio non berle, ma se proprio devi fallo “velocemente”. Per ridurre il rischio di erosioni, è importante ridurre il tempo in cui l’acido è a contatto con i denti. Pertanto, oltre a limitare l’assunzione di cibi e bevande acide, è buona norma non “sorseggiare” troppo a lungo tali bevande, ma, piuttosto, utilizzare una cannuccia.
Mai spazzolare i denti dopo aver mangiato o bevuto zucchero o acidi. Lo smalto viene “ammorbidito” per circa un'ora dopo l’esposizione alle bevande acide. E’ buona regola non spazzolare i denti immediatamente dopo l’assunzione di cibi e bevande acide, per non contribuire a lesionare lo smalto demineralizzato dall’acido. E’, invece, consigliato un semplice risciacquo per allontanare più velocemente zucchero e acido dalla bocca.
E naturalmente…no a fumo, droga e alcol. Fumare, bere alcolici o assumere sostanze stupefacenti sono tre comportamenti tra quelli più “a rischio per la salute” in assoluto e lo sono anche i denti.
L’uso di tabacco, a causa dello sviluppo localizzato di alte temperature ed all’azione diretta della nicotina, determina ispessimento dello strato più superficiale della mucosa, alterazioni cellulari e della vascolarizzazione, riduzione delle difese immunitarie, con conseguente maggior rischio di lesioni potenzialmente maligne.
L’alcol viene degradato dagli enzimi naturalmente presenti nella bocca e si trasforma in una sostanza chiamata acetaldeide che danneggia i tessuti parodontali. I prodotti alcolici, anche per il loro elevato contenuto di zuccheri, provocano un’acidosi orale e predispongono allo sviluppo di erosioni e carie dentali. L’associazione di alcol e fumo determina un aumento esponenziale del rischio di cancro orale. La presenza di sostanze acide nelle
droghe e nei farmaci può determinare erosioni dentali. Frequentemente, a peggiorare il quadro clinico sono il concomitante utilizzo di tabacco e di alcol.