toggle menu
QS Edizioni - mercoledì 3 luglio 2024

Scienza e Farmaci

Speciale ESC. La dieta per dimagrire e proteggere il cuore

di Maria Rita Montebelli
immagine 2 settembre - Tagliare i carboidrati nella dieta consente di dimagrire, proteggendo allo stesso tempo la salute cardiovascolare. Lo dimostra uno studio randomizzato dell’Università di Tulane, presentato a Barcellona
Un punto a favore dei sostenitori delle diete ‘low-carb’, cioè a basso contenuto di carboidrati, viene da uno studio firmato da Lydia Bazzano della Tulane University School of Public Health and Tropical Medicine di New Orleans (USA), presentato al congresso dei cardiologi europei e pubblicato in contemporanea su Annals of Internal Medicine.
 
Dopo un anno di regime dietetico controllato, il gruppo di soggetti che seguiva la ‘low-carb’ aveva perso 5,3 Kg, mentre quelli che seguivano la dieta a basso contenuto di lipidi (‘low-fat’), a parità di calorie, avevano perso solo 1,8 Kg. I trigliceridi risultavano diminuiti in entrambi i gruppi, ma in misura maggiore nei partecipanti alla dieta low-carb (la differenza media era di – 14,1 mg/dl).
Buoni anche i risultati sul fronte del colesterolo HDL, che nel gruppo low-carb, risultava aumentato di 7 mg/dl; sul fronte del colesterolo LDL, non sono state registrate differenze significative.
Anche i valori di proteina C reattiva sono risultati maggiormente ridotti nel gruppo low carb, mentre i valori di glicemia e di pressione non mostravano differenze significative.
 
In passato, gli studi sulle low carb avevano dato risultati conflittuali circa gli effetti sul cuore e avevano incluso prevalentemente popolazioni con diabete o sindrome metabolica.
Nello studio pubblicato oggi, i 148 partecipanti avevano un’età media di 47 anni e un BMI di 35 Kg/m2; le donne era oltre l’85% , metà dei partecipanti erano neri. Nessuno di loro all’arruolamento presentava una storia di malattie cardiovascolari, renali, diabete.
Un gruppo è stato randomizzato ad una dieta povera di carboidrati facilmente digeribili (meno di 40 grammi al giorno), mentre l’altro gruppo seguiva un regime nel quale le calorie provenivano per il 55% dai carboidrati e in misura inferiore al 30% dai grassi. Il contenuto calorico delle due diete era molto simile e si attestava sulle 1.500 calorie al giorno.
 
Ai partecipanti venivano consegnate informazioni dettagliate sulla dieta e per il primo mese, ogni settimana, facevano una visita di controllo con la dietista; dopo il primo mese i partecipanti continuavano ad incontrarsi regolarmente a piccoli gruppi per delle sedute di counselling.
L’aderenza alla dieta è stata valutata attraverso interviste a 3, 6 e 12 mesi nell’ambito delle quali veniva richiesto ai partecipanti quali cibi avessero consumato nelle 24 ore precedenti.
 
Il dato forse più importante che emerge dallo studio è che lo score di rischio Framingham a dieci anni per le malattie coronariche risultava significativamente ridotto nel gruppo low carb (- 1,4%). Significativo anche il fatto che al termine dello studio i livelli di colesterolo LDL siano risultati sovrapponibili nei due gruppi. Una delle critiche mossa in passato alle diete low carb era infatti proprio il rischio che questo regime facesse aumentare i livelli di LDL, importante fattore di rischio cardiovascolare. Questo studio sembra dunque dissipare questo dubbio e far cadere quest’ultimo tabù.
 
La ricetta per dimagrire, proteggendo allo stesso tempo il cuore è dunque servita: dieta low carb.
 
Maria Rita Montebelli
2 settembre 2014
© QS Edizioni - Riproduzione riservata