Da diversi anni, anche in Italia la medicina narrativa ha cominciato a farsi conoscere tra gli studiosi, nei convegni, in ambito formativo e in contesti meno specialistici. Proprio per fare chiarezza su tale approccio multidisciplinare, che dà importanza alle narrazioni nella ricerca, nella clinica e nell’organizzazione sanitaria, l’Istituto Superiore di Sanità ha promosso nei giorni scorsi la prima
Consensus Conference sulle “Linee di indirizzo per l’utilizzo della medicina narrativa in ambito clinico-assistenziale, per le malattie rare e cronico-degenerative”, ed oggi, nell'ambito di un Convegno internazionale, è pronta a presentare il documento, frutto del lavoro di un panel multidisciplinare, che accoglierà contributi provenienti sia dalla comunità scientifica sia dalla società civile e sarà indirizzato agli operatori impegnati in ambito sanitario, sociale e socio-sanitario.
"La narrazione è uno strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la co-costruzione di un percorso di cura personalizzato e condiviso", è uno dei presupposti di partenza delle Linee di indirizzo che mirano, in primi, a far luce su
"cosa è" e
"cosa non è" medicina narrativa in modo che chi voglia utilizzare tale approccio possa orientarsi tra le numerose iniziative sul tema. Quali sono le metodologie e gli strumenti utilizzati nella medicina narrativa? Quale può essere l’utilità e in quali ambiti e contesti? sono gli altri due fondamentali quesiti a cui le linee di indirizzo cercano di dare risposte.
Ecco il documento.