Verranno presentati in occasione del The Liver Meeting, congresso annuale della AASLD (American Association for the Study of Liver Diseases), nuovi dati generati dal programma clinico di sviluppo di fase 2 su tre agenti ad azione diretta (DAA) anti-HCV. Durante l'evento che si terrà a Washington, D.C., dall’1 al 5 novembre 2013, saranno infatti presentati da AbbVie in tutto otto abstract, quattro dei quali includeranno analisi aggiuntive eseguite nell’ambito dello studio di fase 2b AVIATOR. I lavori hanno preso in esame e valutato la concordanza (ovvero mantenimento di simili livelli a tempistiche successive) della risposta virologica sostenuta (SVR), l’aderenza di pazienti rispetto al trattamento, gli esiti segnalati dei pazienti e l’impatto prodotto dalla riduzione della dose di ribavirina.
Il programma clinico di sviluppo dei trattamenti anti-HCV di AbbVie comprende infatti, fra gli altri, un regime a base di agenti DAA orali e privo di interferone capace di ottenere tassi elevati di SVR nel maggior numero di pazienti possibile, compresi quei soggetti per cui il trattamento risulta più difficoltoso. Internazionale e di vasta portata, il programma sperimentale per il trattamento dell’HCV coinvolge oltre 2.200 pazienti in 30 paesi.
Il portfolio dei prodotti per l’epatite C di AbbVie include medicinali sperimentali caratterizzati da tre diversi meccanismi di azione, che esplicano la propria attività su differenti fasi del processo di replicazione virale, fra cui un inibitore della proteasi (ABT-450) potenziato con ritonavir, un inibitore della polimerasi (ABT-333) e un inibitore del NS5A (ABT-267), tutti attualmente in fase di studio nell’ambito di sperimentazioni cliniche. Il prodotto ABT-450/r è inoltre disponibile in co-formulazione insieme a ABT-267.
A maggio 2013 l’agenzia statunitense FDA (Food and Drug Administration) ha concesso al regime sperimentale a base degli agenti DAA di AbbVie, con e senza ribavirina, per il trattamento dell’HCV di genotipo 1, la designazione di Breakthrough Therapy, ovvero terapia altamente innovativa. Tale designazione, che si basa in parte su evidenze cliniche preliminari che dimostrano la capacità di un farmaco o un regime di migliorare in maniera sostanziale almeno un endpoint clinicamente significativo rispetto alle terapie attualmente disponibili, intende contribuire a velocizzare l’iter di sviluppo di farmaci per patologie serie o potenzialmente fatali.
Sempre in occasione dell’incontro a AASLD è prevista una presentazione orale che illustrerà i risultati dello studio PEARL-I, che ha valutato un regime sperimentale a base di due agenti DAA, privo di interferone e ribavirina, in due tipologie di pazienti affetti da epatite C di genotipo 1b, ovvero soggetti che non avevano mai ricevuto trattamento in precedenza (pazienti naïve rispetto al trattamento) e pazienti che avevano fallito un pregresso trattamento (i cosiddetti null responders). AbbVie ha inoltre in corso di svolgimento un programma sperimentale su nuove combinazioni farmacologiche per altri genotipi della malattia e ha allo studio agenti antivirali ad azione diretta di nuova generazione, il tutto a testimonianza dell’impegno ininterrotto a fianco dei pazienti affetti da HCV.