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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Scienza e Farmaci

Sclerosi multipla: conferme per la nuova formulazione dell’interferone Merck Serono

immagine 27 ottobre - Presentati i risultati del trial clinico Reflex1. In pazienti che avevano manifestato un primo evento clinico riconducibile alla sclerosi multipla, l’interferone beta-1a della casa tedesca ha dimostrato di ritardare l’insorgere della patologia senza presentare effetti collaterali inattesi.
Sono stati annunciati ieri da Merck Serono i risultati dello studio Reflex1, un trial clinico randomizzato, in doppio cieco, che ha confrontato profilo di sicurezza ed efficacia di Rebif® (interferone beta-1a) con placebo.
Il trial, che ha coinvolto 517 pazienti che avevano manifestato un primo evento clinico riconducibile alla sclerosi multipla, ha dimostrato l’efficacia del farmaco nel ritardare l’insorgere della patologia.
In particolare, lo studio che è stato condotto con l’attuale formulazione del farmaco (serum-free), ha mostrato a due anni la capacità dell’interferone di casa Merk Serono di ridurre il rischio di conversione a sclerosi multipla del 51 per cento se somministrato nella formulazione da 44 microgrammi per 3 volte alla settimana. Una riduzione del rischio pari al 31 per cento è stata osservata nei pazienti che hanno ricevuto la somministrazione da 44 microgrammi una volta a settimana. Globalmente, la probabilità di conversione a sclerosi multipla è stata dell’86 per cento nel gruppo placebo, del 62 per cento nei pazienti che hanno ricevuto il farmaco 3 volte alla settimana e del 76 per cento in quelli che lo hanno assunto una volta a settimana.
“Siamo impegnati nel fornire trattamenti che vadano incontro ai diversi bisogni individuali dei pazienti che convivono con la sclerosi multipla”, ha dichiarato Roberto Gradnik, Executive Vice President for Neurodegenerative Diseases di Merck Serono. “Nel corso degli anni, abbiamo continuamente lavorato per migliorare le caratteristiche di Rebif con nuove formulazioni, nuovi dispositivi di iniezione e nuovi dati clinici. Siamo molto soddisfatti di questi nuovi dati clinici che mostrano come i pazienti arruolati nello studio, che avevano manifestato un primo evento clinico riconducibile alla sclerosi multipla, abbiano tratto beneficio dal trattamento con Rebif”.
Lo studio ha confermato anche il profilo di sicurezza positivo del farmaco. Nessun effetto collaterale inatteso e nella maggior parte dei casi si è trattato di effetti collaterali lievi o moderati. Quello più frequente è stato di tipo simil-influenzale, tipico del trattamento con interferone.  
27 ottobre 2010
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