All'interno del 29° Congresso Sezione Siaic (Società iItaliana allergologia e immunologia clinica), in corso a Firenze, un apposito spazio è stato dedicato ai pazienti affetti da queste patologie che, tramite le loro Associazioni, potranno esprimere in un contesto appropriato le loro necessità. L'evento è stato anche l'occasione per presentare Apa Italia, la nuova associazione di pazienti d'età adulta affetti di allergie, che ha come obiettivo quello di creare e rafforzare una rete virtuale condivisa di collaborazione medico-paziente. Come evidenziato nell'annuario statistico italiano 2011, pubblicato dall'Istat, il 10,3% della popolazione italiana è affetto da malattie allergiche, con un impatto sociale ed economico rilevante. Ma nonostante ne sia colpita una così ampia parte di popolazione non è ancora presente una corrispondente sensibilità alle difficoltà quotidiane che il paziente allergico deve affrontare.
L'iscrizione, effettuabile tramite il sito
www.apaitalia.it, è gratuita e consente di avere una corretta informazione sulla tua malattia allergica o immunologica, essere informato periodicamente sulle novità sia nella diagnosi che nella terapia, partecipare ad iniziative dedicate ai pazienti allergici/immunologici che si svolgeranno in tutta Italia, condividere i problemi correlati alla condizione individuale avere una rappresentanza nelle sedi istituzionali che si impegni per lottare contro i problemi sanitari e le conseguenze economiche e sociali dei pazienti affetti da patologie allergiche e immunologiche.
Un ulteriore spunto di riflessione viene lanciato contro l'informazione via web. "Occorre prestare la massima attenzione ai sistemi di informazione e comunicazione non controllati - ha spiegato
Donatella Macchia, allergologa a Firenze, membro Direttivo Nazionale Siaic - la sensazione di avere le allergie alimentari, ad esempio, è molto alta: il 10% della popolazione è realmente malata. Se la malattia è rara, internet può in alcuni casi aiutare a trovare enti e associazioni a cui rivolgersi, più difficile quando la malattia è frequente, poiché allora sono molti a ‘dire la loro opinione’ anche se non sono gli esperti di riferimento. Nessun sito deve essere usato comunque per diagnosticare malattie e per la conseguente attribuzione dei farmaci. Nel 90% dei casi l'informazione via internet è scorretta, o in toto o parzialmente. Se la diagnosi non è giusta si può rischiare anche un evento fatale, per esempio per allergie alimentari o da veleno d’insetti o da farmaci”.