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QS Edizioni - giovedì 12 dicembre 2024

Scienza e Farmaci

Ovaio policistico. Tutti i benefici del myo-inositolo

immagine 13 marzo - Il 50% delle pazienti in terapia torna ad ovulare dopo circa un mese e l’88% ripristina il ciclo mestruale dopo 3 mesi. Vittorio Unfer, vice presidente LO.LI chiarifica tutti i benefici dello "zucchero" alcolico sulla funzione ovarica e sui parametri metabolici. Lo studio pubblicato su Gynecological Endocrinology.
Il myo-inositolo è uno “zucchero” alcolico che oltre ad essere assunto con la dieta viene sintetizzato dal nostro organismo. La sua carenza è collegata nelle donne con ovaio policistico all’insorgenza dell’insulino-resistenza, mentre la sua assunzione aiuta il ritorno dell’ovulazione, del ciclo mestruale e della possibilità di fare figli. Non è una molecola magica, anche se lo sembra, il myo-inositolo è infatti cruciale nel mantenere uno stato di ottima salute. A ricordare tutti i benefici della molecola, Vittorio Unfer, Vice presidente di LO.LI International Symposia, che da anni ne studia gli effetti per la cura dell’ovaio policistico. L’approfondita ricerca di Unfer documenta gli effetti benefici dello “zucchero alcolico” sulla funzione ovarica e  sui parametri metabolici.
 
La policistosi ovarica che colpisce dal 5 al 10 per cento delle donne italiane in età riproduttiva è un caleidoscopio di sintomi e condizioni patologiche: si va dall’irregolarità mestruale alla ridotta fertilità, dall’irsutismo all’acne, dall’alopecia all’aumento di peso, dalle malattie cardiache all’ictus.
Secondo uno studio di Unfer dell’anno scorso, pubblicato su Gynecological Endocrinology, il 50 per cento delle pazienti che assume myo-inositolo torna ad ovulare dopo circa un mese. L’88 per cento ripristina il ciclo mestruale dopo 3 mesi. Il 72 per cento torna ad avere un  ciclo mestruale regolare e il 55 per cento riesce ad avere una gravidanza spontanea. Il 30 per cento delle prescrizioni mediche per le donne affette da policistosi ovarica, sono per il trattamento con il myo-inositolo.
Come se non bastasse, nel caso di donne con ovaio policistico l’assunzione di myo-inositolo riduce di circa il 50 per cento l’insulino-resistenza.
Da un lato dunque cura la sindrome dell’ovaio policistico, dall’altro riduce la possibilità di venir colpite dal diabete. “A livello preclinico la molecola è stata testata in diversi modelli sperimentali con dosaggi più disparati e con somministrazioni sia acute sia croniche”, ha affermato l’endocrinologo dell’università la Sapienza di Roma, Maurio Nordio. “I dati più interessanti per quel che concerne la sicurezza vengono dagli studi clinici: il myo-inositolo, infatti, è stato studiato come audiuvante in diverse patologie con protocolli terapeutici e dosaggi che variano dai 4 ai 30 grammi al giorno. In particolare il dosaggio quotidiano di 4 grammi è stato somministrato per un anno senza effetti collaterali. Quest’ultimi sono stati riscontrati solo con dosi superiori ai 12 grammi al giorno e sono di tipo gastrointestinale, la cui intensità aumenta con il maggior quantitativo del myo-inositolo assunto”.
 
Dello stesso parere entusiastico anche il ginecologo Fabio Facchinetti, presidente Sifiog  (Società italiana di Fitoterapia ed integratori in ostetricia e ginecologia) e docente di medicina dell'età prenatale all'università di Modena e Reggio Emilia ribadendo l’importanza del myo-inositolo a livello ovarico, suffragata da diversi studi clinici, ha illustrato come alla base della sindrome dell’ovaio policistico potrebbe esserci un aumento del bisogno di questo “zucchero” la cui dieta non è capace di rispondere.
 
“Grazie alla moderna tecnologia - ha concluso poi Unfer - è stato possibile realizzare un prodotto in capsule molli”.  Unfer ha ricordato che su un totale di 304 pazienti trattate con dosaggio giornaliero di 2/ 4 grammi di myo-inositolo circa l’80 per cento delle donne hanno avuto effetti benefici sulla funzione ovarica. La scoperta del professor Vittorio Unfer è stata molto apprezzata a livello internazionale e il trattamento con il myo-inositolo per le donne affette dalla sindrome dell’ovaio policistico è adottato in più di 36 Paesi.
13 marzo 2013
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