toggle menu
QS Edizioni - mercoledì 27 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Melanoma. I consigli degli esperti: “Attenzione al troppo sole anche sugli sci”

immagine 20 dicembre - Il presidente della Fondazione Melanoma, Paolo Ascierto, avverte: “Proteggere sempre la pelle, la neve riflette fino all’80% dei raggi”. Attenzione particolare soprattutto ai giovani: gli under 40 rappresentano il 20% delle nuove diagnosi. Presentato un calendario con le regole per proteggersi.
Troppe persone usano i pochi giorni di vacanza a disposizione durante l’anno per fare il “pieno” di sole. Le conseguenze? Eritemi solari e progressivi gravi danni alla cute che possono degenerare in un tumore particolarmente aggressivo, il melanoma, che fa registrare ogni anno in Italia 7000 nuove diagnosi e 1500 decessi. “È necessario proteggere non solo la pelle, ma anche gli occhi. La neve infatti è in grado di riflettere i raggi solari fino all’80% in più, una percentuale quattro volte superiore rispetto a quella della sabbia. La prevenzione non può andare in vacanza e deve accompagnarci ogni giorno dell’anno”. Questo l’appello di Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma, che a tal proposito ha presentato l’iniziativa di un calendario 2013 con protagonisti i comici di ‘Made in Sud’, per portare le regole fondamentali per proteggersi dal sole nelle case degli italiani.

I più a rischio non sono i maestri di sci o chi svolge un lavoro all’aperto. “La categoria professionale che negli ultimi anni ha fatto registrare il maggior numero di nuove diagnosi - ha continuato Ascierto - è rappresentata dai cosiddetti ‘colletti bianchi’, come impiegati, funzionari, negozianti, che trascorrono tutta la settimana al chiuso negli uffici. Queste persone infatti si espongono al sole per troppe ore, spesso senza protezione e solo in alcuni periodi dell’anno, ad esempio durante la settimana di ferie se, nonostante la crisi, riescono a permettersela”.

Grande attenzione è stata rivolta poi ai più giovani. L’età dei malati, infatti, si sta abbassando progressivamente. Dieci anni fa i giovani rappresentavano solo il 5% dei casi e questo tumore riguardava soprattutto persone al di sopra dei 50 anni. Il 20% delle nuove diagnosi oggi viene riscontrato in pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni.
Il calendario, reso possibile con il supporto di Roche e scaricabile dal sito www.fondazionemelanoma.org, contiene in ogni mese i fumetti con le raccomandazioni su come proteggersi dal sole, realizzati dalla Scuola Italiana di Comix. Sarà distribuito da domani con il settimanale Grazia.

“Chi ha più di 100 nei e le persone con gli occhi e i capelli chiari corrono un rischio maggiore del 10% di essere colpiti dalla malattia - ha sottolineato Nicola Mozzillo, direttore del Dipartimento Melanoma, Tessuti molli, Muscolo-Scheletrico e Testa-Collo dell’Istituto Pascale di Napoli - la corretta informazione è fondamentale per sensibilizzare i cittadini sull’importanza del controllo dei nei: il melanoma infatti scrive la sua diagnosi sulla pelle con il proprio inchiostro. Come il fumo di sigaretta nei riguardi del cancro al polmone, così le lampade abbronzanti vanno totalmente bandite”.
Queste apparecchiature, infatti, come evidenziato dalla Fondazione, aumentano il rischio di melanoma del 75% se utilizzate prima dei 30 anni, come dimostrato da uno studio dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc).

Se individuato in fase iniziale, il melanoma risulta guaribile in più del 90% dei casi con la semplice asportazione chirurgica di un neo. L’aggressività del tumore è infatti legata alla tempestività della diagnosi. “È importante ricordare che è particolarmente difficile da trattare quando si è diffuso oltre la lesione primaria, e, per i pazienti con neoplasia in fase avanzata, la prognosi è infausta - ha affermato Gennaro Ciliberto, direttore scientifico del Pascale - in questi casi infatti la sopravvivenza media è di circa 6 mesi. La tecnica del linfonodo sentinella, con cui si può verificare se il tumore è localizzato, ha permesso di ridurre di circa l’80-85% gli interventi chirurgici molto aggressivi. È di fondamentale importanza però - ha concluso - sottolineare che i moderni approcci dell’individuazione del paziente e della risposta terapeutica su misura possono essere applicati con successo soltanto in quei centri, come l’Istituto Pascale, che hanno accumulato una grande esperienza nel corso della propria storia”.
20 dicembre 2012
© QS Edizioni - Riproduzione riservata