Con ottobre parte la stagione della vaccinazione anti-influenza, ma quanto protegge effettivamente il vaccino 2024-2025? Uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi calcola che l'iniezione -scudo ha ridotto di oltre un terzo, -35%, il rischio di ricovero in ospedale per complicanze associate all'influenza. Un dato raccolto nel mondo reale, in 5 Paesi dell'emisfero australe - Argentina, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay - dove i virus influenzali hanno già colpito, e duramente.
“I Paesi dell'emisfero settentrionale”, il nostro, “potrebbero registrare livelli di protezione simili se prevalessero virus influenzali A(H3N2) simili durante la prossima stagione influenzale 2024-2025”, spiega l'agenzia federale Usa, che ha stimato l'efficacia del nuovo vaccino antinfluenzale analizzando le informazioni della rete multinazionale latinoamericana Revelac-i Network. “I risultati - sottolineano gli esperti - supportano la raccomandazione dei Cdc e dell'Organizzazione mondiale della sanità”, che invitano “tutte le persone idonee di età pari o superiore a 6 mesi a ricevere un vaccino antinfluenzale annuale”.
“I virus influenzali cambiano continuamente - ricordano i Cdc - quindi le informazioni sull'efficacia del vaccino antinfluenzale che arrivano dai Paesi dell'emisfero australe possono aiutare a prevedere quanto bene i vaccini anti-influenza potrebbero funzionare negli Stati Uniti e in altri Paesi dell'emisfero settentrionale durante la prossima stagione influenzale 2024-25. Sebbene l'attività influenzale nell'emisfero australe non sia necessariamente predittiva dell'attività nell'emisfero settentrionale - precisa l'agenzia - può comunque aiutare a prepararci a ciò che potrebbe accadere" nella stagione alle porte. I Cdc sollecitano le autorità sanitarie a "incoraggiare gli operatori sanitari a somministrare il vaccino antinfluenzale a tutte le persone idonee” e a “raccomandare ai pazienti di adottare anche altre misure preventive come restare a casa quando sono malati”.