Scienza e Farmaci
Prevenzione vaccinale: uno strumento di sostenibilità per il SSN. Lavorare per cambiare la domanda di salute
Tempestività, intelligenza artificiale, corretta informazione e domanda di salute più appropriata. Questi i concetti chiave emersi durante un momento di confronto organizzato ieri in Senato su iniziativa del Senatore Guido Quintino Liris, membro della V Commissione Permanente Bilancio e medico epidemiologo, dal titolo “Prevenzione vaccinale: un investimento per la sostenibilità del SSN”. Un'occasione importante di confronto alla presenza di Americo Cicchetti, Direttore Generale Programmazione, Ministero della Salute, Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute e Silvestro Scotti, Segretario Generale FIMMG.
È ormai indispensabile adottare un modello integrale e sinergico in grado di far fronte alle esigenze di salute in termini di prevenzione, che rappresenta uno degli strumenti atti a garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, in un momento storico in cui le infezioni respiratorie in primis, ma non solo, rappresentano una sfida per l’intero sistema salute. Per una efficace strategia vaccinale è dunque fondamentale un'attuazione e pianificazione tempestiva delle campagne vaccinali per tutte le fasce di popolazione.
L'intelligenza artificiale può essere considerata come un valido strumento in grado di ottimizzare la progettazione di vaccini e terapie, permettendo una personalizzazione delle soluzioni in base alle caratteristiche individuali dei pazienti o delle varianti virali. Altrettanto importante è concentrarsi sulla semplificazione del calendario vaccinale. Non solo. L'ottimizzazione dell’organizzazione logistica e del setting degli interventi, grazie anche alle sinergie di tutti gli attori coinvolti e all’'introduzione di vaccini "ready-to-use" e vaccini combinati, può ulteriormente semplificare il modello organizzativo massimizzando l'efficacia delle campagne preventive. Tutto questo senza perdere mai di vista una corretta informazione sull'innovazione, rappresentata da nuove tecnologie vaccinali in grado anche di garantire una semplificazione d’uso, fondamentale per contrastare il diffondersi della disinformazione e per promuovere la consapevolezza sull'importanza delle pratiche preventive.
Questi quattro punti possono contribuire concretamente alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale come sottolineato da Amerigo Cicchetti, Direttore Generale Programmazione, Ministero della Salute. “Anche in tema di vaccini è importante avere metodologie come l’HTA per comprendere il “valore” delle innovazioni anche in campo vaccinale. Vaccini efficaci e sicuri hanno un effetto importantissimo per il mantenimento della salute a cui si aggiunge un profilo di costo-efficacia particolarmente vantaggioso. Inseriti in adeguati programmi di profilassi, possono generare addirittura dei risparmi in altri comparti della spesa sanitaria, come quello dei ricoveri o dei farmaci. Le evidenze in ambito farmaco-economico mostrano che molto spesso i programmi di prevenzione vaccinale portano a ridurre la spesa complessiva del servizio sanitario contribuendo alla sua sostenibilità”.
Anche la prevenzione, insieme ad un modello organizzativo efficace e puntuale, gioca un ruolo strategico nella realizzazione di un piano vaccinale che tenga conto dei criteri di equità e di armonizzazione regionale. “La prevenzione può davvero essere protagonista del cambiamento, anzitutto culturale, di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide del nostro tempo, come quella della sostenibilità del Servizio Sanitario Italiano”, ha dichiarato Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute. La prevenzione dunque "può essere lo strumento principe per governare correttamente la domanda di salute e fare in modo che essa sia sempre più appropriata. La spesa in prevenzione - ha concluso - è allora un investimento per il Paese e per la sostenibilità del sistema".
Altro ruolo chiave lo gioca l’organizzazione della logistica e il setting degli interventi preventivi che tengano conto delle difficoltà legate alla necessità di un efficientamento dei modelli organizzativi, evitando “sprechi”. Altrettanto importante è sostenere gli operatori sanitari anche fornendo loro strumenti idonei e facili da usare come ad esempio la necessità di vaccini monodose così nel Covid-19 come nell’influenza. “La medicina generale può essere la vera arma contro l'esitazione vaccinale, ma questa può esplicitare il massimo della sua potenzialità solo in presenza di un investimento logistico-organizzativo coerente con il suo setting”, ha aggiunto Silvestro Scotti, Segretario Generale della FIMMG. “Servono però varie cose: distribuzione dei vaccini coordinata con i MMG per efficacia ed efficienza che permetta una vera chiamata dei pazienti, con la certezza della consegna delle dosi utile alle agende create; vaccino in monodose; supporto di personale amministrativo e sanitario; coordinamento preventivo all’inizio delle campagne tra le offerte vaccinali dei vari attori, soprattutto coerenza tra offerta centralizzata e periferica; strategie vaccinali che investano su una calendarizzazione annuale della vaccinazione dell’adulto fragile e non concentrazione di tutte le vaccinazioni nel solo periodo delle virosi stagionali. Infine, una comunicazione che ponga la popolazione nella condizione di interrogarsi sulla grande variazione di approccio che abbiamo nelle vaccinazioni, dove tutti siamo convinti che la vaccinazione del bambino nel primo anno di vita lo protegga mentre poi diventando anziani sembra che questo presidio perda quel valore di protezione e addirittura possa essere considerato nocivo”.
In sintesi, come dichiarato anche dal Senatore Guido Quintino Liris, Membro della V Commissione Permanente Bilancio, “La vaccinazione è uno degli strumenti più efficaci dell'ambito delle strategie di prevenzione in sanità. Combinando tempestività, facilità di accesso, corretta informazione e innovazione scientifica è possibile ottimizzare l'efficacia delle strategie di prevenzione, proteggendo la salute dei cittadini e riducendo i costi associati alla gestione di tali malattie sul SSN”.