Il burnout è normalmente definito come una sindrome correlata al lavoro, ma è dimostrato che anche l’equilibrio vita privata/lavoro svolge un ruolo importante nella sua insorgenza. Questa condizione, inoltre, può durare anni e si manifesta con un esaurimento delle energie, perdita di interesse nei confronti del lavoro e difficoltà a concentrarsi sulle consuete attività collegate alla mansione lavorativa.
È necessario dunque individuare i primi segnali per mitigare gli effetti dannosi del burnout. Non trattare i sintomi, infatti, potrebbe portare a conseguenze a lungo termine come malattie cardiovascolari, dolore correlato a lesioni muscoloscheletriche, sonno disturbato e depressione.
Il nuovo metodo di valutazione
Un team di psicologi del Dipartimento di Psicologia della Norwegian University of Science and Technology, guidato da Leon De Beeer, ha sperimentato un nuovo strumento per identificare i segnali premonitori del burnout, denominato Burnout Assessment Tool (BAT). Il metodo – attualmente in fase di sperimentazione in più di 30 Paesi – valuta quattro gruppi principali di fattori di rischio: esaurimento, distacco mentale, deterioramento cognitivo e deterioramento emotivo.
Il team norvegese si è concentrato su un campione di 500 lavoratori del Paese scandinavo, evidenziando che circa il 13% era a rischio di burnout. Il BAT è stato progettato per essere indipendente dal contesto in cui viene applicato e si è dimostrato efficace sia negli uomini che nelle donne.
Fonte: Scandinavian Journal of Psychology 2023