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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Scienza e Farmaci

La perdita dell’udito aumenta il rischio di demenza

immagine 8 gennaio - Uno studio danese dissipa, probabilmente, ogni dubbio sulla relazione tra sordità e rischio di demenza. Un team dell’Università della Southern Denmark ha valutato questa associazione all’interno di una coorte di oltre 573 mila persone reclutate nel Paese scandinavo tra il 2003 e il 2017. Rispetto a chi ha un buon udito, chi soffre di perdita di questo senso ha un rischio maggiore del 13% di sviluppare demenza

Tra la perdita dell’udito e lo sviluppo della demenza c’è un legame. A evidenziarlo è un team dell’Università della Southern Denmark, guidato da Manuella Lech Cantuaria. Si tratta di uno studio pressoché definitivo, perché ha preso in considerazione un’enorme quantità di dati, la più ampia considerata fino a oggi.

I ricercatori danesi, infatti, hanno studiato le informazioni relative a 573.088 persone con più di 50 anni – arruolate nella regione della Danimarca meridionale tra il 2003 e il 2017 – escludendo quelle che avevano ricevuto una diagnosi di demenza prima dell’inizio dello studio.

I risultati della ricerca hanno evidenziato che le persone affette da perdita di udito presentano un rischio maggiore del 13% di sviluppare demenza rispetto a quelle con udito normale. Il rischio è particolarmente alto – può arrivare fino al 20% – nelle persone con grave perdita dell’udito e in quelle che non indossano apparecchi acustici. Per i portatori di questi strumenti, invece, il rischio di soffrire di demenza legata a sordità si assottiglia al 6%.

Fonte: JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery 2024

8 gennaio 2024
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