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QS Edizioni - lunedì 2 dicembre 2024

Scienza e Farmaci

Osteoporosi. In Italia colpisce 5 mln di persone. Oggi la Giornata mondiale

immagine 20 ottobre - I principali fattori di rischio modificabili sono la sedentarietà e la scarsa attività fisica, l’alimentazione non equilibrata povera di calcio e ricca di sale, il consumo rischioso e dannoso di alcol, l’abuso di caffeina, l’eccesso ponderale (sovrappeso e obesità), l’eccessiva magrezza, i disturbi del comportamento alimentare e il tabagismo.

Il 20 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’osteoporosi, malattia caratterizzata da una progressiva riduzione e modificazione strutturale della massa ossea con compromissione della resistenza delle ossa che predispone a un aumentato rischio di fratture spontanee o indotte da minimi traumi, definite anche come fratture da fragilità. I siti scheletrici interessati maggiormente dalle fratture da fragilità sono le vertebre, il femore prossimale, l’omero prossimale, il polso e la caviglia. In genere l’osteoporosi decorre asintomatica per anni e, se non ricercata attraverso esami specifici, viene spesso diagnosticata in occasione di una frattura oppure fortuitamente attraverso radiografie eseguite per altri motivi.

Il tema della Giornata Mondiale 2023 è “Build better bones” (“Costruisci ossa migliori”) per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di adottare, fin dall'infanzia, sani stili di vita per migliorare lo stato di salute delle ossa, in particolare attraverso una corretta alimentazione, un’adeguata e regolare attività fisica, il mantenimento di un peso corporeo ottimale, nonché prestando attenzione ai fattori di rischio individuali (genetici, tabagismo, consumo rischioso e dannoso di alcol, riduzione dell’altezza di 4 cm o più, menopausa, malattie e/o terapie farmacologiche particolari).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha più volte richiamato l’attenzione sull’osteoporosi e sulle correlate fratture da fragilità, che hanno rilevanti conseguenze sia in termini di mortalità sia di disabilità motoria, con elevati costi sanitari e sociali. L’osteoporosi, infatti, è molto diffusa a livello globale e si stima che nel nostro Paese colpisca circa 5 milioni di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. Secondo l’indagine Multiscopo dell’ISTAT “Aspetti della vita quotidiana” relativa all’anno 2021, il 7,8% (il 2,1% dei maschi e il 13,2% delle femmine) della popolazione italiana ha dichiarato di essere affetto da osteoporosi, con prevalenza che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età, in particolare nelle donne dopo i 55 anni, fino a raggiungere il 30,5% (il 9,2% dei maschi e il 44,9% delle femmine) oltre i 74 anni.

I principali fattori di rischio

L’osteoporosi è caratterizzata da un’eziopatogenesi multifattoriale. I principali fattori di rischio modificabili sono la sedentarietà e la scarsa attività fisica, l’alimentazione non equilibrata povera di calcio e ricca di sale, il consumo rischioso e dannoso di alcol, l’abuso di caffeina, l’eccesso ponderale (sovrappeso e obesità), l’eccessiva magrezza, i disturbi del comportamento alimentare e il tabagismo.

Fattori di rischio non modificabili sono rappresentati dall’età, dal genere (le donne hanno una minore massa ossea rispetto agli uomini e la riduzione degli ormoni sessuali che si verifica con la menopausa determina una più rapida e precoce perdita di massa ossea) e dalla familiarità.

Cosa fare per prevenire e affrontare l’osteoporosi

Per evitare o ritardare l’esordio della patologia, che in genere insorge con l’avvento della menopausa nella donna e in età senile nell’uomo, la prevenzione primaria dell’osteoporosi deve iniziare fin dalle prime fasi della vita. Infatti, il tessuto osseo si sviluppa durante l’infanzia e l’adolescenza per raggiungere intorno ai 20-25 anni di età la densità minerale ossea massimale (definita come “picco di massa ossea”), il cui valore influenza la probabilità di manifestare in seguito l’osteoporosi. Dopo il raggiungimento del “picco” e sino alla menopausa nella donna e ai 65-70 anni nell’uomo, i processi di rimodellamento dell’osso rimangono in equilibrio, a meno che non siano presenti malattie, condizioni o terapie farmacologiche particolari.

Successivamente il riassorbimento osseo tende a prevalere sulla formazione di nuovo osso e lo scheletro inizia a perdere minerali con conseguente riduzione della massa ossea. Pertanto una crescita ossea non ottimale nelle prime fasi della vita incide negativamente sulla salute dello scheletro quanto la perdita di massa ossea in età più avanzata.

Con l’insorgenza della menopausa nelle donne e dopo i 70 anni negli uomini è utile rivolgersi al proprio medico per una valutazione delle condizioni delle ossa. L’identificazione precoce dell’osteoporosi può consentire, infatti, l’attuazione di misure finalizzate al rallentamento o all’arresto della malattia e alla prevenzione delle fratture da fragilità, eventualmente ricorrendo, ove necessario secondo il giudizio del medico, a farmaci che permettono di aumentare la densità dello scheletro, tenendo conto del genere, dell’età, della gravità dell’osteoporosi, della presenza di ulteriori fattori di rischio (per esempio il rischio di cadute) e delle comorbilità del paziente.

Un controllo periodico andrebbe poi sempre effettuato in quei pazienti affetti da particolari patologie o che assumono nel medio-lungo periodo farmaci che possono causare osteoporosi.

Per proteggere la salute delle ossa è necessario:

adottare e/o mantenere uno stile di vita attivo, praticando regolarmente un’adeguata attività fisica;

seguire un’alimentazione varia ed equilibrata, assumendo, in particolare, adeguate quantità di calcio e vitamina D (per quest’ultima è importante anche una appropriata esposizione alla luce solare), nonché riducendo il consumo eccessivo di sale (che aumenta l’eliminazione del calcio con l’urina);

mantenere un peso corporeo ottimale, evitando l’eccessiva magrezza o il sovrappeso e l’obesità;

non fumare e limitare o evitare il consumo di bevande alcoliche (che diminuiscono l'assorbimento di calcio e riducono l'attività delle cellule che "costruiscono l'osso");

prestare attenzione ai fattori di rischio individuali (fattori genetici/familiari, riduzione dell’altezza di 4 cm o più, menopausa, malattie e/o terapie farmacologiche particolari).

Iniziative sull'osteoporosi

Per favorire un approccio sistematico complessivo alla malattia, con Accordo Stato-Regioni del 10 maggio 2018 è stato adottato il documento recante “Una strategia di intervento per l’osteoporosi”, che fornisce elementi di indirizzo volti al raccordo e al coordinamento programmatico degli interventi di prevenzione, diagnosi e cura dell’osteoporosi e delle sue complicanze, in un'ottica di integrazione e valorizzazione delle competenze e professionalità coinvolte.

In attuazione del citato Accordo e del Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, il Piano Regionale della Prevenzione (PRP) 2021-2025 della Regione Marche, adottato con DGR n.1640 del 28 dicembre 2021, prevede un programma specifico sull’osteoporosi e le fratture da fragilità (Programma libero PL13 - “Prevenire e prendersi cura: il PPDTA dell’Osteoporosi e delle fratture da fragilità quale Modello partecipativo regionale per il management delle patologie croniche”), di cui è in corso l’attuazione e il relativo monitoraggio.

20 ottobre 2023
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