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Infanzia. Logopedisti: “L’apprendimento passa anche dal gioco in famiglia”
Giocare in riva al mare a chi trova più conchiglie e sassolini colorati, contare le targhe delle automobili che cominciano con una specifica lettera, disegnare cornicette sul foglio di carta o scrivere parole sulla sabbia, tenere un diario e riempirlo di foto, scontrini, bigliettini e tanti ricordi dei bei giorni di vacanza.
Sono alcune attività che in vacanza, sotto l’ombrellone o in montagna, mamma, papà e bimbi possono compiere insieme. Un passatempo che ha un importante ruolo educazionale: preparare, specie i piccoli che escono dalla scuola dell’infanzia, all’ingresso alla “scuola dei grandi” dove arrivare con adeguati prerequisiti per sviluppare le abilità di letto-scrittura, numeriche e di calcolo può fare la differenza nell’apprendimento delle nozioni base e future.
Ma non solo: queste attività possono segnalare i piccoli che mostrano fragilità nel linguaggio, nel riconoscimento dei suoni o nel compiere un gesto grafico e su cui avviare interventi precoci che stimolino abilità non ancora raggiunte a questa età.
Secondo gli ultimi dati del 2022, forniti dall’ Ufficio di Statistica-Rilevazioni sulle scuole, circa 1.400 su poco meno di 1 milione e 400 mila bambini e bambine in età prescolare (lo 0,1%) hanno difficoltà a consolidare questi pre-requisiti, necessari al più rapido e migliore apprendimento, a causa di possibili disturbi del neuro-sviluppo, per immaturità o per ragioni di natura transitoria.
Per questo la Federazione dei Logopedisti vuole sensibilizzare all’importanza di maturare queste capacità nell’età d’oro prescolare, invitando questa estate a condividere sotto l’ombrellone tanti giochi in famiglia.
“Fin dal 2010 e successivamente nei decreti del Miur del 2013, è stata sottolineata l’importanza di attivare percorsi di valutazione mirati e precoci per intercettare questi bambini – spiega Tiziana Rossetto, presidente della Fli –. Eppure, il Libro Bianco sulla gestione dei DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), uscito nel 2022, segnala ancora fra le Regioni una disomogeneità enorme nell’avviare protocolli di prevenzione, spesso dovuta alla differente sensibilità di dirigenti scolastici ed insegnanti nel proporre iniziative ‘formative’ al miglior apprendimento”.
Studi legati alla psicologia del linguaggio e dell’apprendimento, aggiunge la dr.ssa Rossetto “concordano invece sull’importanza di preparare i bambini e le bambine per le acquisizioni della letto-scrittura e delle abilità numeriche e di calcolo e sulla necessità di riempire il loro ‘zainetto’ con abilità e consapevolezze che favoriscono il passaggio dei piccoli dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria. Studi recenti e le ultime linee guida sui DSA, redatte dall’Iss nel 2022, dimostrano che l’acquisizione dell’apprendimento delle prime strumentalità legate a queste abilità, si fondano su abilità e competenze maturate durante il periodo prescolare. Pertanto, nella Scuola d’Infanzia, durante l’ultimo anno, è fondamentale attivare un’osservazione sistematica dei piccoli: grazie a progetti di screening, è possibile identificare i bambini e le bambine con più difficoltà e supportarli nell’acquisizione di competenze non ancora raggiunte e utili per l’apprendimento”.
“Affinché queste abilità si sviluppino in maniera fluida – prosegue Ilaria Ceccarelli, docente di logopedia all’Università “La Sapienza” di Roma – un bambino che si approccia alla lettura, alla scrittura e alle abilità numeriche e di calcolo deve possedere una competenza fonetica-fonologica evoluta, cioè essere in grado di articolare correttamente i suoni del linguaggio, avere un buon vocabolario, saper raccontare e dialogare correttamente. Verso i cinque anni e mezzo il bambino deve poi maturare anche una consapevolezza metafonologica, cioè la capacità di “giocare con i suoni del linguaggio”: saper riconoscere se due parole sono uguali o diverse, se iniziano con lo stesso suono, di quante sillabe sono composte. Questa abilità di riflessione promuove lo sviluppo delle abilità di letto-scrittura. Inoltre, il bambino deve sapere controllare il tratto grafico, impugnando correttamente la matita, riproducendo elementi grafici, copiando semplici disegni. Non ultimo dovrebbe saper scrivere il suo nome e riconoscerne le lettere, conoscere numeri almeno entro la decina e fornire giudizi di grandezza con piccole quantità”.
“I genitori possono utilizzare i vari momenti di interazione con il proprio figlio o la propria figlia, in vacanza – conclude Anna Giulia De Cagno, logopedista vicepresidente FLI – svolgendo attività semplici, divertenti, ma importanti da un punto di vista funzionale, come focalizzare l’attenzione del bambino sulla lunghezza delle parole, sul numero delle loro sillabe, sulla loro somiglianza (come cane e carota), o giocare in macchina con i colori e le targhe, contando quante sono bianche e quante blu, o ancora prendere confidenza con i numeri attraverso ricette. E, inconsapevolmente, si preparano, giocando, alle attività della scuola primaria”.