Sono l'uomo e il cambiamento climatico da lui indotto le cause dell'anomala ondata di caldo che sta colpendo l'Europa e gli Stati Uniti, che a luglio ha registrato temperature record e causato vittime. Non hanno dubbi gli scienziati autori di uno
studio che ritiene ''praticamente impossibile'' l'attuale innalzamento globale delle temperature senza la combustione di combustibili fossili provocata dall'uomo e l'immissione di gas serra nell'atmosfera. Il risultato è che nell'Europa meridionale si è registrata un'ondata di caldo di 2,5 gradi centigradi in più e che in futuro si rischia uno scenario ancora peggiore se non viene attuato un taglio drastico alle emissioni. Anche perché, avverte lo studio, quasi tutte le società sono impreparate ad affrontare queste ondate di calore estremo che ''non sono più rare'' e necessitano quindi un adattamento.
“Il calore è tra le cause più letali di disastri“, avverte
Julie Arrighi del Red Cross Red Crescent Climate Center e una delle autrice dello studio. Per affrontare l'aumento della temperatura, suggerisce, è necessario che i Paesi costruiscano case resistenti al calore, “centri freddi” in cui le persone possano trovare riparo e devono individuare delle modalità per rinfrescare le città, cominciando a piantare più alberi. A dimostrazione della portata mortale del caldo estremo, gli scienziati ricordano che almeno 61mila persone sono morte per le alte temperature che hanno colpito la scorsa estate l'Europa. A rischio soprattutto gli anziani. “Questo studio conferma quello che sapevamo anche prima. Mostra ancora una volta quanto il cambiamento climatico abbia un ruolo in ciò che stiamo attualmente vivendo”, ha affermato Friederike Otto dell'Imperial College di Londra.
Dallo studio emerge che il mondo si è riscaldato di 1,1 gradi centigradi rispetto al periodo preindustriale, prima che gli esseri umani iniziassero a bruciare combustibili fossili. E se l'aumento della temperatura raggiungesse i 2 gradi centigradi, ipotesi molto probabile secondo gli esperti, gli eventi estremi si verificheranno ogni due o cinque anni. Nelle ultime settimane, intanto, si è registrata una serie di record climatici, comprese le temperature medie globali e quelle della superficie del mare, in particolare nel Nord Atlantico. La velocità e il tempismo sono “senza precedenti”, avvertono gli esperti, secondo i quali nelle prossime settimane e mesi potrebbero registrarsi altri record